Il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq si sono indeboliti su base settimanale poiché gli investitori devono ancora affrontare l’incertezza su quanto sia contagioso il nuovo coronavirus Omicron e sull’efficacia degli attuali vaccini contro di esso.
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha annunciato venerdì che il coronavirus Omicron è stato rilevato in 38 paesi e al momento non si sa se avvierà nuovi blocchi in tutto il mondo.
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Gli Stati Uniti hanno pubblicato venerdì il rapporto sui salari non agricoli, che ha mostrato che la nazione ha aggiunto solo 210.000 posti di lavoro a novembre.
Il rapporto sul lavoro ha mancato la stima degli economisti di 550.000 a novembre, mentre i guadagni orari medi sono aumentati dello 0,3% dopo un aumento dello 0,4% a ottobre. Il capo economista di Pantheon Macroeconomics Ian Shepherdson ha dichiarato:
Nel complesso, sebbene questo rapporto sia deludente, non cambia la nostra opinione sul fatto che un tapering più rapido sarà annunciato a dicembre, a meno che le notizie scientifiche sulla variante omicron nelle prossime due settimane non siano disastrose.
La notizia positiva è che il tasso di disoccupazione è sceso al 4,2% dal 4,6% di ottobre e il ritmo della ripresa è probabilmente sufficiente a spingere la Federal Reserve statunitense ad accelerare il tapering degli acquisti di asset.
Secondo il presidente della Fed Jerome Powell, la banca centrale degli Stati Uniti prenderà in considerazione una riduzione più rapida del suo programma di acquisto di obbligazioni, il che solleva anche speculazioni sul fatto che anche gli aumenti dei tassi di interesse sarebbero anticipati.
Jerome Powell ha anche affermato che l’inflazione si è diffusa più del previsto in precedenza e che il rischio di un’inflazione persistente è aumentato.
L’inasprimento monetario è generalmente visto come un freno per le azioni, ma l’attenzione degli investitori si concentrerà ora sul rilascio dell’indice dei prezzi al consumo e sulle letture dell’inflazione core venerdì prossimo.
S&P 500 in calo del -1,2% su base settimanale
Per la settimana, l’S&P 500 (SPX) si è indebolito del -1,2% e ha chiuso a 4.538 punti.
Il potenziale di rialzo rimane limitato per la prossima settimana e se il prezzo scendesse sotto i 4.400 punti, sarebbe un forte segnale di “vendita”.
DJIA in calo del -0,9% su base settimanale
Il Dow Jones Industrial Average (DJIA) si è indebolito del -0,9% per la settimana e ha chiuso a 34.580 punti.
L’attuale livello di supporto è di circa 34.000 punti e, se il prezzo scende al di sotto di questo livello, il prossimo obiettivo potrebbe essere di 33.000 punti.
D’altro canto, 35.000 punti rappresentano il primo livello di resistenza e se il prezzo supera questo livello, il prossimo obiettivo potrebbe essere intorno ai 35.200 punti.
Nasdaq Composite in calo del -2,6% su base settimanale
Il Nasdaq Composite (COMP) perde il -2,6% su base settimanale e chiude a 15.085 punti.
Il Nasdaq Composite continua a essere scambiato sopra i 15.000 punti, ma se il prezzo scendesse sotto i 14.800 punti, sarebbe un forte segnale di “vendita”.
In sintesi
I tre principali indici di Wall Street si sono indeboliti su base settimanale poiché gli investitori devono ancora affrontare l’incertezza su quanto sia contagioso il nuovo coronavirus Omicron e sull’efficacia degli attuali vaccini contro questa variante. La prossima settimana sarà impegnativa, ma le letture dell’inflazione saranno al centro dell’attenzione poiché venerdì sono attesi i dati sull’indice dei prezzi al consumo di novembre e sull’inflazione di fondo.
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