Molte ong sono una specie di terra di nessuno inviolabile in nome dell’aiuto umanitario. Vengono purtroppo alla luce abusi sessuali, violenze e molestie sugli assistiti. Un operatore ha dato un dollaro a una ragazza haitiana prima di stuprarla
Non devono essere dei privilegiati, e se vi sono fondati sospetti subire controlli e indagini come tutti gli altri.
Gli abusi sessuali su ragazze e donne vulnerabili da parte degli operatori umanitari sono “endemici” e avvengono da anni, con i colpevoli lasciati liberi di spostarsi da un’organizzazione all’altra impunemente da Ong “più interessate a proteggere la propria reputazione”. E’ l’atto d’accusa lanciato dal rapporto governativo britannico sulle molestie venute alla luce lo scorso febbraio, rispetto alle quali il settore degli aiuti umanitari si è reso colpevole di “compiacenza al limite della complicità“. Gli investigatori hanno ascoltato storie “orripilanti” di operatori umanitari che hanno abusato sessualmente delle persone che avrebbero dovuto aiutare, come la giovane di Haiti alla quale un lavoratore di una Ong ha dato un dollaro prima di stuprarla. Lo scorso febbraio il Times ha rivelato che operatori della Oxfam avevano pagato prostitute durante una missione umanitaria seguita al terremoto del 2010. Secondo la stampa, l’organizzazione ne era a conoscenza e aveva cercato di mettere a tacere la cosa: un’accusa respinta dalla Ong che aveva riferito di aver intrapreso all’epoca un’indagine interna che si era conclusa con il licenziamento di 4 membri dello staff mentre altri tre avevano presentato le dimissioni. Lo scandalo si era allargato e notizie di abusi, come sesso in cambio di cibo, erano venute fuori in diverse organizzazioni umanitarie. Secondo il rapporto governativo, si sarebbe potuto fare “molto di piu'” per affrontare un simile “segreto di Pulcinella” degli operatori che abusavano degli assistiti. Nonostante fossero a conoscenza del problema, le Ong hanno avuto una risposta episodica che è stata “reattiva, irregolare e lenta”, agendo solo in caso di crisi.
Da nota AGI