C’è allarme per il Pine Island e il Twhaites, i due importanti ghiacciai del Continente Antartico che si stanno fratturando rapidamente nei loro punti più vulnerabili. Il cedimento è dovuto al surriscaldarsi degli oceani e più in generale al riscaldamento generale del clima.
Le immagini dei satelliti hanno messo in evidenza il processo di stress dei ghiacciai. Quel che si può osservare è che in entrambi i ghiacciai ci sono zone ricche di fratture e crepacci in corrispondenza delle aree al confine con le piattaforme di ghiaccio galleggianti.
Le ripercussioni che si potrebbero avere con la rottura di questi due ghiacciai sono seriamente allarmanti per l’ecosistema mondiale, anche perché già da soli potrebbero contribuire a circa il 5% dell’innalzamento del livello del mare globale.
Il rischio maggiore è infatti rappresentato dal rischio del collasso delle piattaforme di ghiaccio galleggianti a cui sono collegati i due ghiacciai. Le piattaforme di ghiaccio fungono essenzialmente da contrafforti per i ghiacciai.
Si potrebbe innescare il più ampio collasso della calotta glaciale dell’Antartico occidentale, che contiene abbastanza ghiaccio per sollevare i mari di circa dieci piedi. Bisognerà vedere se il tutto avverrà con lentezza o in modo più accelerato, questo non è noto.
La sopravvivenza di Thwaites è stata ritenuta così critica che gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno lanciato una missione di ricerca multimilionaria. Il ghiacciaio Thwaites è spesso indicato come il ventre debole della calotta glaciale dell’Antartide occidentale.
I cambiamenti in corso nei due ghiacciai erano noti, ma adesso è stata documentata la crescita delle aree danneggiate dal 1997 al 2019, grazie ai dati del satellite Sentinel-2 del programma Copernicus e del satellite Landsat di Nasa e del Servizio geologico degli Stati Uniti (Usgs).
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