Il riscaldamento globale è una realtà certificata dai numeri e una tendenza che appare davvero inarrestabile. Basti pensare che il 2020 è stato l’anno più caldo in Europa, superando di ben 0.4 gradi il record fatto appena l’anno precedente, nel 2019.
Il clima sta mutando sempre più velocemente in tutto il Pianeta, nonostante si stia facendo il possibile per mantenere gli impegni legati alla riduzione delle emissioni di gas serra. Il riscaldamento globale è un processo difficile non solo da invertire, ma anche solo rallentare.
Negli ultimi 50 anni la temperatura media, in Italia, è aumentata di almeno 1°C in 7540 comuni sul totale di 7669 comuni. Il dato mostra come le zone con l’aumento medio di temperatura più marcato siano quelle più fredde, cioè zone poste lungo l’Arco Alpino e molti dei comuni sulla fascia dell’Appennino Centrale.
La stessa cosa pare accadere in Europa, con le crescite più importanti di temperatura sulle aree maggiormente fredde. In due terzi dei comuni europei la temperatura media è aumentata di oltre due gradi nel periodo di tempo analizzato, con alcuni picchi che superano i 5°.
Ben otto dei dieci comuni dove la temperatura è aumentata in modo più significativo si trovano in Norvegia centrale. Tutti questi dati sono ricavati dal progetto Copernicus, un programma dell’Unione Europea che raccoglie informazioni da molte fonti come sensori di terra, di mare e satelliti
Dettaglio riscaldamento Italia
In Italia, la provincia autonoma di Bolzano risulta quella dove c’è stata la crescita più evidente: +2,71°C. Al secondo posto si classifica il Lazio con +2,60°, poi la Lombardia con 2,55° e il Friuli Venezia Giulia con +2,52°. Al contrario, la Toscana è la regione con la crescita inferiore, pari ad appena +1,67°C.
Curiosamente, il comune dove la temperatura media è aumentata di più si chiama Novate Mezzola e si trova in provincia di Sondrio. Qui addirittura l’aumento termico, negli ultimi cinquant’anni, ammonterebbe a ben +4,1°C.
Si trova in Piemonte, invece, il comune dove la temperatura è cresciuta meno: ad Airasca, a circa quaranta chilometri da Torino, il termometro segna in media appena +0,3° rispetto a cinquant’anni fa. L’aumento degli eventi climatici estremi è conseguenza di questo generale riscaldamento nell’arco di pochi decenni.