Un enorme cratere meteoritico, di un diametro di circa 5 km e di un età stimata di circa 100 milioni di anni, è stato scoperto nei pressi di Ora Banda, piccola località mineraria dell’Australia sud-occidentale, su un terreno di proprietà della Evolution Mining, terza compagnia australiana di estrazione dell’oro. Si stima che sia stato originato da un impatto di un meteorite grande da 100 a 200 metri.
Il cratere è invisibile a occhio nudo, in quanto nel corso delle ere geologiche è stato coperto di sedimenti. I geologi della società mineraria si sono insospettiti notando delle rocce con le classiche fratture a cuneo causate dagli impatti con meteoriti e le successive analisi geologiche, utilizzando tecniche moderne come la mappatura elettromagnetica e gravimetrica, hanno confermato l’ipotesi originaria e mappato il cratere.
Un secondo possibile cratere da impatto meteoritico con un diametro di 800 metri e che si estende fino a 200 metri di profondità, è stato trovato vicino a Coolgardie, una città situata circa 100 km a sud del cratere di Ora Banda . Con un’età stimata di circa 800 mila anni, non è correlato all’altro cratere scoperto.
All’inizio del 2020, gli scienziati hanno scoperto nell’Australia Occidentale il cratere di Yarrabubba, che con un’età stimanta di 2,23 miliardi di anni, è il cratere più antico finora scoperto. L’impatto, con un diametro originale del cratere stimato tra 30 e 70 km, avvenne in un periodo in cui la Terra era quasi completamente ghiacciata.
Queste scoperte riaccendono il quesito su quante volte la Terra abbia subito nel corso del tempo impatti meteoritici potenzialmente devastanti.
Secondo il geofisico Jayson Meyers, probabilmente siamo stati colpiti da più asteroidi di quanto si pensi e se con i nuovi metodi di ricerca se ne scoprono di più, allora dobbiamo chiederci qual è la frequenza di questi impatti e se riusciamo a comprendere meglio la storia geologica della Terra, possiamo prevedere quando quando un altro meteorite potrebbe colpirci.