Quante volte, fin da febbraio, descrivevamo la follia di marzo? Chiamatelo pazzerello, chiamatelo come volete, il succo del discorso non cambia: è il mese più pazzo dell’anno. Sarà perché il passaggio tra Inverno e Primavera è spesso il più traumatico per le enormi forze termo-dinamiche in gioco, fatto sta che anche quest’anno rischia di ricordarci quanto possa essere cattivo.
In particolare rischia di ricordarci quanto l’Inverno non abbia voglia di abdicare senza aver impresso il proprio marchio anche sulla Primavera. Il colpo di coda sembrava tramontato, invece no, non lo è per niente. I modelli previsionali hanno faticato a inquadrarlo come si deve, questo è vero, ma alla fin fine sono giunti là dove li aspettavamo.
Hanno iniziato a interpretare a dovere il cambio di marcia del Vortice Polare e la conseguente variazione della circolazione atmosferica emisferica. Nulla è scontato, attenzione, dobbiamo mantenere ancora un po’ di prudenza perché da qui a una settimana le carte in tavola potrebbero cambiare ancora tante volte, ma perlomeno dovrebbe realizzarsi quella possente discesa d’aria fredda sull’Europa orientale.
Sul coinvolgimento del Mediterraneo ci pronunceremo tra qualche giorno, molto – o tutto – dipenderà dal posizionamento dell’Alta Pressione e dalla capacità di strutturare un bell’argine di sbarramento delle correnti atlantiche. Dovessimo scommettere un euro, lo scommetteremmo sull’ondata di freddo e sul ritorno della neve a bassissima quota. Anche sulle nostre regioni.
Non chiedeteci dettagli, non è questo il momento. Pensiamo a inquadrare al meglio la situazione evolutiva, dopodiché ci concentreremo sui particolari.