Un pezzo del ghiacciaio del Nanda Devi, dove sono presenti le vette tra le più sacre per l’India, è crollato per abbattersi dentro un lago artificiale. Il salto è stato di oltre 7 mila metri, con la genesi di un’onda gigantesca all’impatto del ghiacciaio con la diga.
Il muro d’acqua e detriti ha scavalcato la diga, danneggiandola, determinato l’improvvisa esondazione di due affluenti del Gange, l’Alaknanda e il Dhauliganga. Un’alluvione improvvisa si è innescata nei villaggi vicini, subito prontamente evacuati. Mobilitato l’esercito per i soccorsi immediati.
Il più colpito è il villaggio di Rani, a circa 25 chilometri da Joshimat, nello Stato federato di Uttarakhand. Secondo le prime informazioni ci sarebbero almeno 9 morti oltre 150 dispersi, in gran parte persone che lavoravano alla diga, dove si è verificato anche il crollo di due centrali idroelettriche in costruzione.
Il disastro accaduto è del tutto simile al Vajont. L’Uttarakhand, con i suoi ripidi versanti himalayani, è soggetto a questo tipo di catastrofi naturali. Nel 2013 piogge monsoniche eccezionali provocarono oltre 6 mila vittime.
I video diffusi sui social mostrano l’arrivo improvviso della grande colonna di fango e acqua attraverso il letto di un fiume, che colpisce con forza le pendici della valle e distrugge la diga in costruzione sul fiume Rishiganga.