L’evoluzione meteo per il medio lungo termine vedrebbe un’accentuazione dell’interazione tra masse d’aria molto calde nordafricana ed euroasiatiche, e quelle oceaniche, con la formazione di una linea di confluenza che dovrebbe attivare un’area di instabilità atmosferica con fenomeni meteo di forte intensità.
Probabilmente dalla Spagna, verso poi la Francia centro meridionale, la regione alpina, parte dell’Europa centrale e poi verso nord sino alla Finlandia il Circolo Polare Artico. In queste aree si potrebbero realizzare i maggiori fenomeni. Questa è una previsione per alto prospettata dai due modelli matematici più consultati, che sono quello europeo e americano, che propongono ingenti precipitazioni sulle aree che abbiamo descritto.
Si formerebbe una sorta di bolla d’aria fredda, con temperature che andranno tra i 5 ed i 10°C sotto la media alla quota di circa 1500 m sul livello del mare, tenderà a formarsi tra il medio Atlantico, le Isole Britanniche e parte della Scandinavia. Questa tenderebbe a premere verso sud-est, influenzando a tratti anche parte d’Italia, in particolare la regione alpina.
Allo stesso tempo, osserviamo alcune criticità anche in Italia, dove a fasi di caldo estremo, si attenderebbero improvvisi cambiamenti delle condizioni meteo derivanti da isolate gocce d’aria fredda, che si spaccherebbero a questa grande bolla molto fredda del Nord Europa.
Tutto ciò andrebbe a causare una sorta di mini-sconquasso, ovvero fasi molto calde alternate ad un improvviso abbassamento della temperatura, forse alcune regioni non andranno neppure su valori in media stagionale, come il Sud e la Sicilia, troppo ai margini del cambiamento meteo. Tuttavia, tutto tal sconquasso andrebbe a innescare tra il 5 ed il 10 luglio, alcune aree temporalesche in pieno Mediterraneo. Tutto ciò però è piuttosto anomalo in quanto luglio è il mese dell’anno considerato il più asciutto del clima mediterraneo.
Vi abbiamo illustrato complessivamente un’anomalia climatica non da poco, che sommiamo all’esagerato espandersi verso nord di masse d’aria caldissime dal Nord Africa, che ormai hanno conquistato tutta la parte orientale dell’Europa, avviando ondate di calore mai viste di tale intensità, nella regione della catena degli Urali, dove la temperatura da giorni supera i 35°C anche a nord. I monti Urali sono una catena montuosa che taglia in due geograficamente l’Europa dall’Asia, a est si estende l’immensa pianura siberiana, da dove durante l’inverno giunge il Buran.
E appunto le regioni da dove proviene il Buran sono interessate da ondate di calore di eccezionale portata, con vari record di temperatura segnalati dal servizio meteorologico russo.
Il nostro lettore chiederà perché ci interessiamo a ciò che succede in queste le regioni distanti da noi, cosa potrebbe comportare alla nostra Estate e tempo meteorologico. Ebbene, l’atmosfera non ha confini, l’effetto farfalla ha conseguenze a catena in tutto l’Emisfero. Le ondate di calore allarmanti che si stanno verificando nel Nord America (in Canada persino 47°C), potranno nel lunghissimo termine avere effetti anche sull’Europa, in quanto le ondate di calore si stanno spingendo sino alle regioni artiche, con temperature altissime.
Siamo andati a vedere le proiezioni stagionali e quelle a 45 giorni i due principali modelli matematici, e abbiamo avuto la sensazione che avviene quando sollevi un grosso sasso in campagna da dove a quel punto vedi scappare via una marea di formiche. Ebbene, le proiezioni meteo climatiche mostrano anomalie a catena per quanto riguarda la temperatura, molto insolite, che andranno a favorire la genesi di aree su ampie aree di piogge complessivamente in abbondanti. Queste saranno il frutto probabilmente del ripetersi di molti temporali.
Ma nel Mediterraneo, soprattutto dalla Sardegna verso l’estremo Sud Italia e la Sicilia, prevarrà la siccità, e si avranno precipitazioni irrisorie. I temporali che abbiamo visto negli ultimi giorni transitare in Sardegna e anche la Sicilia, hanno lasciato al suolo poche gocce di pioggia. Si sono formati dall’interazione di masse d’aria diversissime tra loro, precursori di ondate di calore. Infatti, tali temporali si formano su nubi cumuliformi dalla base molto alta, essendo l’atmosfera sottostante molto asciutta, con aria tropicale sahariana. Così che buona parte delle piogge evaporano prima di raggiungere il suolo. Quel poco di pioggia che cade a terra lascerà poi solo tracce di polvere del deserto del Sahara.
Obiettivamente, i prossimi 45 giorni, che sono il culmine della stagione estiva, vedranno tanto caldo sull’Italia, qualche giorno rovinato dalle gocce d’aria fredda, e diverse giornate dal caldo insopportabile.
Piuttosto, a mio avviso ci attende anche almeno una ondata di calore cattiva. Vedremo se sarà così, io mi auguro vivamente di esserne smentito.