Questa riflessione non è dedicata tutti, anche a coloro che fanno credere agli altri che non guardano le previsioni a medio e lungo termine. Gentilissimi è un’ipocrisia affermare che non date uno sguardo ai modelli matematici a lungo termine. Qui da oltre vent’anni ci mettiamo la faccia a parlare e scrivere, abbiamo narrato l’evoluzione meteo di innumerevoli fenomeni atmosferici. A volte ci siamo preoccupati, allarmati, ma mai abbiamo diramato allerta meteo essendo queste in Italia diffuse dalle autorità competenti.
Abbiamo ritenuto fosse utile effettuare un approfondimento in tempo reale sull’evoluzione meteo che già nei prossimi giorni avremo modo di vedere più da vicino.
Innumerevoli volte abbiamo scritto che tutte le previsioni meteo a medio e lungo termine necessitano di essere confermate. Sono linee di tendenza che hanno una minore affidabilità di quelle a più breve termine. Chi ignora queste parole è malafede.
Peraltro, anche le previsioni meteo anche 24 ore non sono mai una certezza.
Il clima terrestre è profondamente cambiato, e ancor più nei prossimi anni la situazione peggiorerà, con un aumento degli eventi meteo estremi, che comporteranno anche improvvisi e incredibili cambiamenti atmosferici. Non c’è nessuna Era Glaciale in arrivo, il rallentamento della Corrente del Golfo è una conseguenza del cambiamento climatico, ma al momento non vi sono elementi che dimostrano che abbia avuto impatto sul tempo atmosferico. Ma se ne deve parlare.
Nella giornata di sabato 6 febbraio la temperatura in Italia ha raggiunto valori da maggio inoltrato nelle regioni centrali e meridionali, comprese le due isole maggiori. Si parla per alcune località di record di temperatura per il mese di febbraio.
Ma ora abbiamo necessità di capire le linee di tendenza meteo, e provare a fare sempre più chiarezza sugli eventi atmosferici descritti dai modelli matematici di previsione.
È altamente probabile che una massa d’aria fredda di rilevanza storica, quantomeno la più intensa dal 1987 ad oggi, si faccia strada ad ovest dei monti Urali. Gli Urali sono un’immensa catena montuosa che divide la pianura sarmatica europea da quelle immense distese pianeggianti gelide della Siberia.
Ogni volta che vi sono previsioni che vedono l’avanzata di freddo da est verso ovest, l’affidabilità delle linee di tendenza peggiora. Ciò anche perché tali correnti avanzano nonostante l’ostacolo costante dei venti prevalenti da occidente. A generare con forza il cambiamento di moto nell’aria è probabilmente anche per l’influenza dello Stat Warming, il quale non è un indice di comportamento del clima col quale fare previsioni meteo di gelo e neve per il nostro orticello, bensì per capire se vi potranno essere variazioni della circolazione atmosferica imponenti ed estese come quelle previste.
Vogliamo che sia chiaro questo, al momento non abbiamo nessuna certezza che l’ondata di gelo possa interessare l’Italia. Se ne parla perché è un aspetto prospettato dei giorni centri meteo mondiali, i quali ormai già sul breve e medio termine individuano l’impianto scatenante di tale fenomeno atmosferico. Oltretutto se ne parla diffusamente all’estero, dall’America all’Australia.
Quella di cui stiamo parlando non è fantameteorologia.
Vogliamo però restare con i piedi per terra, e che passo, passo si osservi l’evoluzione proposta dai modelli matematici, consci che forze solo a poche ore dall’evento avremo una quasi approssimativa idea della reale rotta che avranno le masse d’aria, e poi l’impatto che queste avranno sulla complessa orografia italiana.
Ma c’è altro, il motore scatenante che sta mettendo in moto masse d’aria gelida dalla Siberia, potrebbe non limitarsi a un solo evento, ma immettere ulteriori importanti impulsi d’aria gelida verso occidente.
In Italia si potrebbero anche manifestare altre complicazioni, in quanto il Mar Mediterraneo potrebbe rispondere con la genesi di masse d’aria nuvolosa che a causa delle basse temperature potrebbero generare nelle aree esposte al freddo nevicate anche sulle coste. Ma allo stesso tempo, il Mar Mediterraneo potrebbe mitigare sensibilmente l’ondata di gelo, se non anche respingere i nuclei più freddi verso est, i Balcani.
Estremamente esposte appaiono le solite aree d’Italia alle irruzioni d’aria fredda da est nordest: e sono l’Emilia-Romagna e tutta la costa adriatica, ma anche molte aree del Sud Italia. Ma ci potrebbero essere ulteriori complicazioni con l’ingresso di corpi nuvolosi che darebbero neve anche sulle regioni tirreniche e poi anche in Valle Padana occidentale.
È doveroso parlare di tali eventi meteo in un giornale meteorologico, mentre suggeriamo a coloro che desiderano conoscere il tempo sino a tre giorni o un massimo di cinque, le nostre nuove previsioni meteo ad alta risoluzione, che riteniamo siano le più affidabili in Italia, in quanto elaborate con complessi processi matematici derivanti da modelli matematici di previsione, tra cui anche quelli tedeschi, oltre che l’immissione di informazioni sul clima italiano.
Un invito, anche se sappiamo che sarà disatteso, evitiamo di dire che le previsioni a lungo termine non hanno senso. Cerchiamo di avere un’ampia apertura scientifica come avviene all’estero.