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Pianeta espulso dal Sistema Solare

Una scoperta che apre orizzonti nuovi alla ricerca spaziale.
Una scoperta che apre orizzonti nuovi alla ricerca spaziale.

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Secondo il gruppo di scienziati della Carnegie Institution for Science, nel Sistema Solare ci siamo persi un Pianeta.

Lo studio sostiene che c’era un Pianeta situato tra Saturno e Urano, che è stato espulso dal Sistema Solare mentre era ancora agli inizi.

La teoria dice che il Sole una volta era circondato da un disco di gas e polvere. Attraverso innumerevoli collisioni, i pianeti hanno iniziato a formarsi, orbitando attorno alla nostra stella a una distanza più ravvicinata rispetto a quella attuale.

I pianeti più massicci hanno quindi dato il via a una serie di interazioni gravitazionali, inducendo i pianeti alla loro disposizione attuale.

Per avere un quadro più chiaro di come appariva quella disposizione prima di queste interazioni, la squadra di ricerca ha condotto circa 6.000 simulazioni con i modelli matematici.

Il gruppo scrive: sappiamo che ci sono migliaia di sistemi planetari solo nella nostra galassia, la Via Lattea. Ma ci risulta che la disposizione dei pianeti nel nostro Sistema Solare è molto insolita, quindi stiamo utilizzando modelli matematici per decodificare e replicare i suoi processi formativi.

Questa attività è come cercare di capire cosa è successo in un incidente d’auto, individuare a che velocità andavano le macchine, in quali direzioni e così via.

Il team che scoperto che la disposizione finale di Urano e Nettuno, i due pianeti ghiacciati più lontani dal Sole, era determinata sia dalla massa della fascia di Kuiper, una regione di pianeti nani e planetoidi nei confini del Sistema Solare, sia da un gigante di ghiaccio che è stato espulso quando il sistema planetario era ancora giovane.

Questo indica che mentre il nostro Sistema Solare è un po’ strano, non è sempre stato così. Inoltre, ora che abbiamo stabilito l’efficacia di questo modello matematico, potremo usarlo per aiutarci a osservare la formazione dei pianeti terrestri, compreso il nostro, e forse per cercare altrove sistemi simili che potrebbero hanno il potenziale per ospitare forme di vita.

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