Google Arts & Culture, spazio online creato per esplorare i tesori, le storie e il patrimonio di conoscenza di oltre 2.000 istituzioni culturali di 80 paesi nel mondo, ha pubblicato sulla pagina dell’istituto culturale Art Aia – Creatives / In / Residence, 10 nuove storie a raccontare le attività culturali dell’antico centro agricolo in Friuli Venezia Giulia ora residenza internazionale per artisti che si dedica alle pratiche artistiche sostenibili.
Tra queste la mostra digitale L’antico centro agricolo e la mezzadria che si sviluppa attraverso oltre 20 elementi multimediali composti da foto storiche, video, testi, interviste inedite, un servizio televisivo dell’epoca gentilmente concesso dall’Istituto Luce, e artefatti, come il libretto colonico, provenienti dalla collezione di Art Aia – Creatives / In / Residence.
La mostra propone un excursus ad illustrare questa tipologia di contratto agrario come proprietà fondiaria per cui il coltivatore (mezzadro) utilizzava la terra di un proprietario (concedente) ricevendo una parte dei prodotti, generalmente la metà.
Il percorso espositivo online entra nel vivo con foto storiche di scene di vita contadina, testi e didascalie a descrivere la tipologia di contratto agrario e un’intervista a Daniela Francescutto, co-proprietaria di casa Santa Caterina a San Vito al Tagliamento, food blogger ed autrice del libro “Racconti di campagna e di cucina. Una casa chiamata Santa Caterina” che introduce lo spettatore non solo al duro lavoro nei campi ma anche agli aspetti gioiosi della vita di quel tempo. Francescutto rievoca anche uno degli elementi caratterizzanti della vita umile dei contadini del tempo: i buoi dai corpi bianchi e dalle grandi corna. La mostra prosegue svelando anche il ruolo dei concedenti, i cosiddetti “padroni” focalizzandosi su alcune famiglie friulane tra cui la famiglia Morassutti che durante il 900 ha rappresentato una tipica famiglia di proprietari terrieri stipulanti contratti di mezzadria. La storia si sviluppa raccontando la transizione dell’antico centro agricolo in residenza internazionale per artisti dove gli spazi ed il loro riutilizzo diventano protagonisti grazie alle illustrazioni dell’artista americana Annelisa Leinbach e alla testimonianza di John Strasberg, figlio di Lee Strasberg, che ha trascorso diversi periodi presso la residenza friulana dove ha tenuto una serie di Masterclasses. La mostra si concentra anche sull’aia agricola intesa come luogo di incontro e aggregazione rappresentando il fil rouge della storia ed invita lo spettatore a riflettere sull’importanza di creare occasioni di scambio e condivisione.
“Vorrei che la mostra sulla mezzadria, oltre ad informare, facesse riflettere sul concetto di uguaglianza. Ho sempre ritenuto ingiusta la disparità sociale in base alla provenienza socio-culturale anche se sono convinto che in quegli anni, in molti casi, ci fosse una solidale collaborazione tra concedenti e mezzadri. Ritengo importante parlarne apertamente anche per potersi confrontare sulle sue dinamiche, ognuno con il proprio vissuto.” afferma Giovanni Morassutti, creatore della mostra.
Artisti contemporanei del Friuli-Venezia Giulia è una mostra, divisa in due parti, che ripercorre il lavoro di molteplici artisti visivi, illustratori, scenic artists, fotografi, registi e musicisti friulani. Una panoramica sulle diverse pratiche artistiche e sui loro creatori, provenienti da tutta la regione a documentare un fermento che caratterizza ormai da diversi anni il Friuli- Venezia Giulia. Dagli autoritratti in digital painting di Stefano Bernabei ad alcuni frammenti dei documentari d’autore di Federico Savonitto alle musiche di GianLuca Belluzzo in arte Antwart, alle opere di Orietta Masin di Cervignano del Friuli e del giovane scultore Fabio Cipolla. Molti gli artisti presenti che hanno aderito a questa interessante iniziativa come Michele Bazzana, Beppo Zuccheri, Giuliano Marian, Paolo Battistutta e Benedetto Morassutti a cui è dedicata anche una personale che raccoglie una serie di fotografie astratte realizzate nel corso degli anni.
La mostra indaga il territorio scoprendo una serie di artisti più e meno noti con l’obiettivo di diffondere le loro opere ad un pubblico globale.