Quali saranno le soft skills più richieste nel 2021 e come apprenderle? Dal British Council le indicazioni per farsi trovare preparati ad affrontare il nuovo mondo del lavoro.
Il mondo del lavoro è mutato. Le conseguenze dell’emergenza sanitaria globale sono innumerevoli e con queste anche le sfide che si pongono a quanti si stanno costruendo una carriera professionale in Italia o all’estero, sia tramite percorsi di crescita interni sia presso nuove entità aziendali. Quali saranno nel prossimo futuro i prerequisiti più richiesti e quali le abilità di cui dotarsi in azienda sono questioni a cui il British Council, l’ente ufficiale britannico di riferimento in Italia e nel mondo per la formazione linguistica e culturale, ha cercato di dare risposta in questo inizio 2021.
“Ai molti professionisti che desiderano migliorare le proprie competenze curricolari, il primo consiglio che possiamo dare oggi è di investire in una formazione specifica su abilità relazionali e comportamentali da attuare nel lavoro di pari passo a competenze tecniche specifiche” afferma subito Cristina Lambiase Savage, Head of Corporate Training Italy del British Council.
Lo smart working e il remote working hanno fatto emergere con forza dirompente l’importanza della qualità e delle modalità relazionali, insieme a una serie di competenze trasversali. In un panorama di distanziamento sociale forzato, che si protrarrà ancora per qualche tempo purtroppo, le aziende richiederanno in misura crescente ai propri dipendenti e ai nuovi candidati di mostrarsi capaci di operare attingendo a competenze non meramente nozionistiche e cognitive: sapere risolvere problemi adottando il corretto approccio psicologico e funzionale, operare in ottica di gruppo verso un fine comune e condiviso nel rispetto di ogni singola specializzazione, sapere comunicare e trasferire informazioni con chiarezza espositiva e di codice linguistico con colleghi, partner e clienti sono alcuni esempi della direzione da intraprendere.
Tra le soft skills che saranno maggiormente richieste nei prossimi mesi, secondo l’ente britannico, vi sono in particolare abilità ‘soft’ di presentation, positive influencing e negotiation, comunicazione transculturale, email writing and report, public speaking. Obiettivo principe sarà quello di sapere sempre comunicare in modo efficace ed efficiente con gli interlocutori interni ed esterni. “I nostri nuovi workshop di preparazione professionale affrontano la sfida di comunicare propriamente anche nel regno virtuale, tenendo conto di ogni genere di stakeholder e di ruolo aziendale. Per poter prosperare nell’ambiente di lavoro odierno caratterizzato da accordi flessibili, team geograficamente distribuiti e strutture agili, occorre arricchirsi in particolare di quella che definiamo ‘digital readiness’, una competenza di ampio respiro, trasversale e applicabile in ogni contesto e dimensione aziendale” precisano dal British Council in Italia.
In tutti i Paesi le aziende di ogni dimensione continueranno a investire nella formazione dei propri team per continuare a corrispondere agli standard qualitativi dei loro settori di riferimento e a farsi trovare pronte a superare le possibili asperità del quadro socio-economico del prossimo futuro. “Il British Council, attraverso la collaborazione di professionisti negli ambiti del learning and development, delle risorse umane e del business management, ha identificato le aree e le abilità maggiormente richieste ai professionisti di diversi ambiti lavorativi e ha pertanto creato dei percorsi di formazione su misura che possano portare risultati immediati e quantificabili” spiega la manager.
I corsi della divisione ‘Professional Skills’ che il British Council mette a disposizione di professionisti e aziende sotto forma di webinar e workshop digitali sono vari: dai più agili e intensi della durata di 90 minuti ciascuno, ai più strutturati di circa 7 o 14 ore. Tutti i corsi si contraddistinguono per una forte focalizzazione sulle reali esigenze di crescita professionale dei partecipanti tramite una marcata caratterizzazione made-to-measure del percorso formativo e un approccio pragmatico di facile comprensione e pronta attuazione. “Il 2020 ha segnato una svolta nelle abitudini di fruizione della formazione, anche per gli adulti: dalle aule si è dovuti ricorrere alle vie digitali e ai sistemi di conferencing che hanno richiesto di possedere abilità completamente nuove o inesplorate fino ad ora. Sapere usare in primis le tecnologie abilitanti e da qui essere in grado di trasferire per loro tramite concetti e informazioni in maniera adeguata è un chiaro esempio della resilienza a cui siamo stati tutti chiamati a rispondere. Nel 2021 prevediamo che le aziende faranno un ulteriore e repentino passo evolutivo per riuscire a sostenere la ripresa economica e lavorativa. Sarà importante quindi farsi trovare preparati e pronti come lavoratori e come candidati a garantire la continuità e l’efficacia delle attività quotidiane con piena consapevolezza e sicurezza comunicativa e relazionale” precisa la Lambiase.