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Il ‘grido’ dei professionisti: serve progetto per Paese, noi pronti 

PROFESSIONISTI

“I professionisti italiani non vogliono essere in contrapposizione con il governo e il Parlamento. Il nostro è un ruolo certamente di sussidiarietà, di assistenza e soprattutto di accompagnamento dei cittadini, dei lavoratori e delle imprese alla comprensione e alla applicazione corretta delle norme. Noi crediamo che sia importante valorizzare tutte le forme di lavoro e che sia importante rendere merito alla classe professionale italiana, che in questo momento di crisi eccezionale, nonostante le difficoltà economiche degli studi professionali, hanno fatto in modo di non far mancare la loro presenza e la loro assistenza a tutti coloro i quali vedono in noi un punto di riferimento importante”. E’ il messaggio che Marina Calderone, presidente del Comitato unitario delle professioni (Cup) e del consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, ha mandato al governo nel corso degli ‘Stati generali delle professioni’, la manifestazione, in onda su www.professionitaliane.it, che ha visto 23 ordini professionali uniti per protestare contro la mancata attenzione verso i professionisti nei provvedimenti del governo per l’emergenza coronavirus.

In occasione dell’evento è stato presentato il ‘Manifesto delle professioni per la rinascita dell’Italia’. Un manifesto con dieci proposte. Garantire il diritto alla salute, alla prevenzione e alla sicurezza delle cure; garantire la parità di accesso dei professionisti alle misure di incentivo al lavoro e di sostegno nella fase di emergenza; rafforzare le misure in materia di politiche di investimento, programmi industriali sostenibili e innovazione. E ancora realizzare un piano credibile di semplificazione normativa; garantire l’applicazione del principio di sussidiarietà; ridurre la pressione fiscale; avviare un Green New Deal per progettare opere innovative e sostenibili e promuovere un fondo per lo sviluppo professionale sostenibile; avviare un piano di catalogazione dei patrimoni ambientali e culturali del Paese, di riprogettazione e manutenzione, di investimento nella rigenerazione urbana e di mitigazione del rischio sismico e idrogeologico del territorio e delle opere; valorizzare e tutelare il patrimonio ambientale, artistico, paesaggistico e culturale per nuovi percorsi di crescita; Garantire affidabilità e sicurezza nel settore ICT, delle informazioni e delle telecomunicazioni accelerando un processo di digitalizzazione del Paese.

Secondo Calderone, “la fiducia che i cittadini hanno nei professionisti non è casuale ma la dimostrazione che il nostro è un mondo che si basa sulle competenze ma anche su quell’elemento fiduciario che viene costruito giorno per giorno, con l’onestà dei propri iscritti e con la deontologia. Questo non è il momento di depotenziare il sistema delle professioni ma anzi è il momento dell’alleanza dei corpi intermedi dello Stato, e tra lo Stato, i corpi intermedi e i cittadini”, conclude Calderone.

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