Sostenere bambine e bambini, ragazze e ragazzi ucraini rifugiati, nel loro inserimento sociale e scolastico; supportare le loro famiglie nel percorso di integrazione sul territorio di Genova; ma anche, parallelamente, sensibilizzare e accompagnare la comunità locale nell’accoglienza dei nuclei familiari provenienti dall’Ucraina: sono questi gli obiettivi del progetto P.A.C.E. – Percorsi Di Accoglienza Comunitaria Nei Contesti Educativi, che Helpcode promuove sul territorio genovese, dove sono circa 3000 le persone accolte fino a oggi, per un totale di 262 nuclei familiari, inclusi 332 minori. Il progetto partirà con un pilota di 3 settimane nell’Istituto Comprensivo Teglia, a Genova. Dal 23 maggio al 10 giugno, giorno di chiusura delle scuole. Il progetto P.A.C.E. riprenderà poi le sue attività al rientro in settembre.
Al fianco delle istituzioni scolastiche, che si sono attivate per realizzare l’integrazione degli studenti in fuga dalla guerra, con il progetto P.A.C.E. Helpcode mette a disposizione degli Istituti scolastici la sua pluriennale esperienza nella gestione di interventi di educazione in emergenza, per garantire a questi minori, già traumatizzati e sradicati dalla loro realtà quotidiana, un inserimento quanto più accogliente e graduale, capace di restituire loro un senso di sicurezza e protezione, essenziali per il loro benessere. Le attività proseguiranno anche dopo la chiusura dell’anno scolastico, attraverso i centri estivi che l’organizzazione realizza. I centri estivi accoglieranno laboratori ludico-educativi messi in campo dagli operatori di Helpcode e saranno gratuiti per tutti i bambini ucraini rifugiati.
UNA COMUNITÀ EDUCANTE CHE SI STRINGE INTORNO AI NUOVI ARRIVATI
Gli interventi degli operatori di Helpcode si concentrano sulla dimensione ludica ed espressiva, fornendo una prospettiva di educazione non formale complementare a quella dell’istituzione scolastica. “Si tratta di un supporto fondamentale per creare un ambiente favorevole alla socializzazione spontanea – spiega Alessandro Bartoletti, Responsabile progetti Italia di Helpcode – In questo senso utilizziamo anche metodologie di ‘peer to peer education’, che sono formidabili strumenti per rendere protagonisti i bambini in un percorso di conoscenza reciproca e di scambio, in cui la spontaneità del rapporto tra pari, mediato attraverso attività ludiche condivise, possa restituire momenti di serenità ai minori accolti ed essere volano per una socializzazione efficace e sviluppata in maniera armoniosa e non ulteriormente traumatica”.
In una dimensione di comunità e di reciprocità, secondo lo stesso approccio, Helpcode si sta muovendo per attivare un percorso di PCTO (ex alternanza scuola lavoro) al fine di coinvolgere gli studenti di lingue slave dei Licei Linguistici genovesi che, affiancati da mediatori culturali esperti, assicurano la mediazione linguistica fra i bambini/e beneficiari dell’intervento. Accanto a bambini e ragazzi, il progetto di Helpcode prevede anche di accompagnare i genitori dei minori accolti per un loro inserimento nella nuova realtà, attraverso il coinvolgimento delle famiglie delle scuole: è dunque l’intera comunità educante, sostenuta da figure professionali esperte, a partecipare a questo percorso di solidarietà e di accoglienza, segno di una presenza attiva, di una quotidianità che va avanti – insieme – anche in un momento di crisi.
“In questo momento particolarmente delicato per l’inserimento degli alunni provenienti dall’Ucraina è estremamente importante il supporto ricevuto dall’Associazione Helpcode. Infatti, l’arrivo dei bambini e dei ragazzi spesso avviene dopo situazioni traumatiche e l’accoglienza nelle scuole deve essere organizzata nel migliore dei modi possibili sia per l’aspetto relazionale ma anche per la mediazione culturale e linguistica – dichiara Maria Elena Tramelli, Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Teglia di Genova – Helpcode, ancora una volta, interviene prontamente con la scuola fornendo mediatori capaci e competenti e ciò garantisce quell’importante sinergia che può instaurarsi tra scuola e terzo settore per garantire un ambiente inclusivo anche in situazioni emergenziali. Inoltre, l’Associazione organizzerà la possibilità per le mamme dei nuovi alunni di seguire un percorso di alfabetizzazione culturale, uno strumento molto efficace per garantire immediati supporti linguistici a chi già si trova disorientato e provato e necessita di tutto il sostegno possibile per instaurare relazioni e trovare almeno conforto in un contesto attivamente accogliente. Per tutto ciò ringrazio Helpcode per la costante attenzione e collaborazione nei confronti delle criticità che la scuola affronta e per il confronto e il supporto che realizza nel pieno rispetto delle competenze e del PTOF dell’Istituto”.
IL GIOCO, I CORSI DI ITALIANO, LA CUCINA INSIEME, PER TORNARE A VIVERE
Il progetto P.A.C.E. prevede una serie di attività pensate per tutti i target di beneficiari: bambini in età scolare, ragazzi, genitori. Per i più piccoli vengono realizzati laboratori ludico-espressivi sia in orario curricolare che extra-curricolare, che facilitano la socializzazione fra bambini ospitati ed ospitanti. Per le famiglie, Helpcode organizza e coordina un sistema di tutoraggio volontario da parte delle famiglie dell’IC ospitante, per accompagnare i singoli nuclei/mamme sole nelle incombenze burocratiche legate alla loro permanenza, nell’orientamento ai servizi offerti dal territorio, nella conoscenza dello stesso e delle modalità di trasporto esistenti, nelle faccende quotidiane. Inoltre, corsi base di lingua italiana per stranieri sono realizzati per permettere alle famiglie dei bimbi in fuga dal conflitto di raggiungere una prima autonomia linguistica, indispensabile per l’inserimento nel nuovo contesto sociale. Momento clou del progetto sono le ‘Giornate accoglienti‘, un incontro per la reciproca conoscenza e la realizzazione di attività condivise tra le famiglie rifugiate e la cittadinanza del territorio. Gli incontri hanno sempre una connotazione pratica e un contesto comunitario e conviviale, come la cucina condivisa o la cura di spazi pubblici, per creare da subito un senso di comunità, abbattere il rischio di fenomeni discriminatori e inserire subito i nuovi arrivati nel tessuto sociale.
IN FUGA DALLA GUERRA: 39.458 I MINORI ARRIVATI IN ITALIA AD OGGI
Dal 24 febbraio a oggi oltre 6 milioni di rifugiati hanno attraversato il confine ucraino verso l’Europa. Circa 2,8 milioni di bambini sono fuggiti da quando l’invasione russa è iniziata. Per quanto riguarda l’Italia, al 16 maggio, secondo i dati forniti dal Ministero dell’Interno, sono stati oltre 116 mila i profughi entrati nel nostro Paese, di cui 60 mila donne, oltre 13 mila uomini e oltre 39mila minori. Gli arrivi riguardano principalmente bambine e bambini spesso accompagnati dai propri familiari, da educatori nel caso di bambine/i in istituto o da minorenni separati, accompagnati da figure adulte a cui sono affidati nel viaggio, finalizzato al ricongiungimento con i parenti in Italia. Sono pochi i casi di minori che viaggiano non accompagnati, senza figure adulte a fianco.
UN AIUTO PSICOLOGICO AI RIFUGIATI UCRAINI FUGGITI IN SLOVACCHIA
Dall’inizio dell’invasione russa centinaia di migliaia di civili in fuga dalla guerra hanno trovato riparo nei paesi vicini. In particolare, al 21 aprile, i rifugiati ucraini che hanno attraversato i confini slovacchi erano 349.286. Queste persone portano con sé l’enorme trauma derivante dall’esperienza bellica: hanno perso familiari e amici, hanno dovuto abbandonare le proprie case ridotte in macerie, hanno affrontato situazioni in cui erano in pericolo di vita, per poi ritrovarsi in paesi stranieri sopraffatte dalla paura e dall’insicurezza, spesso senza risorse e cibo. La guerra lascia ferite invisibili che hanno bisogno di attenzione e cura, per questo Helpcode ha stretto una collaborazione con l’ong slovacca IPčko per sostenere un progetto di supporto psicologico rivolto ai profughi ucraini fuggiti in Slovacchia dagli orrori del conflitto: “Helpcode si è subito adoperata per portare la propria esperienza ed il proprio contributo alla crisi in Ucraina – sottolinea Matteo Cavalleroni, Segretario Generale di Helpcode – Oltre all’Italia, dove stiamo promuovendo percorsi di accoglienza e di integrazione per bambini e famiglie, siamo operativi anche nei paesi direttamente toccati dal conflitto, dove oggi Helpcode segue un delicato progetto di supporto psicologico dedicato ai profughi ucraini in ingresso al confine slovacco ed ha un presidio a Kiev”. L’obiettivo del progetto è quello di offrire un primo aiuto psicologico professionale attraverso interventi di crisi e di supporto nella gestione dello stress post traumatico. Insieme agli esperti dell’IPčko Emergency Crisis Intervento Team, viene fornita un’assistenza psicosociale completa non solo ai valichi di frontiera (Vyšné Nemecké, Ubľa, Veľké Slemence), ma anche nei centri di accoglienza più grandi (Michalovce e Košice ), nei rifugi temporanei, nelle strutture statali e nelle varie parti del paese dove questa non viene garantita.