Il testo è passato dalla cinquantina di richieste di slittamento di scadenze a quasi un centinaio di norme che vanno dal rinvio del mercato libero dell’energia al 2022 alla proroga dello stato di emergenza per Genova fino alla revisione dei finanziamenti per la presidenza italiana del G20. Oltre alle misure ordinamentali uscite dalla manovra, spunta anche un pacchetto innovazione, che il ministero aveva già tentato di inserire in legge di Bilancio
Decreto milleproroghe verso il Consiglio dei ministri (nella foto Palazzo Chigi)
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Milleproroghe sempre più provvedimento omnibus. Raddoppia, nel lavoro preparatorio, la bozza del decreto Milleproroghe. Il provvedimento è atteso sul tavolo del prossimo Consiglio dei ministri, che potrebbe slittare a sabato 21 dicembre (era previsto per il giorno precedente). Il testo è passato dalla cinquantina di richieste di slittamento di scadenze a quasi un centinaio di norme che vanno dal rinvio del mercato libero dell’energia al 2022 alla proroga dello stato di emergenza per Genova fino alla revisione dei finanziamenti per la presidenza italiana del G20. Oltre alle misure ordinamentali uscite dalla manovra, spunta anche un pacchetto innovazione, che il ministero aveva già tentato di inserire in legge di Bilancio.
Nel provvedimento potrebbe finire anche il rinvio della riforma delle intercettazioni, oggetto del vertice sulla giustizia previsto nel tardo pomeriggio a Palazzo Chigi. Così come nel tardo pomeriggio si terrà un nuovo pre-consiglio dei ministri. Il testo, non definitivo, potrebbe pertanto registrare limature nelle prossime ore, in vista della riunione del Governo.
Bozza: slitta aumento pedaggi autostrade
Nell’ultima bozza, ancora oggetto di limature, slitta l’aumento dei pedaggi autostradali: compaiono alcune misure del Mit tra cui lo slittamento per «l’adeguamento delle tariffe autostradali relative all’anno 2020», che viene legato all’aggiornamento dei piani economici-finanziari. I concessionari hanno tempo fino al 30 marzo per presentarli all’Autorità dei trasporti. L’aggiornamento dei piani «è perfezionato entro e non oltre il 30 giugno 2020».
Province in dissesto
La bozza prevede che alle province e ai liberi cosorzi che al 30 novembre del 2019 risultano in dissesto finanziario e con un valore negativo del fondo sperimentale di riequilibrio o dei trasferimenti erariali non oggetto di fiscalizzazione corrisposti dal ministero dell’Interno, relativi al 2019, venga attribuito un contributo di 4 milioni e mezzo di euro a decorrere dal 2020.
Assunzioni straordinarie nelle Forze di polizia
Nella bozza del provvedimento si prevede l’assunzione straordinaria di un contingente massimo di 2.319 unità delle Forze di polizia.