Valorizzare la figura del pizzaiolo nel quadro della formazione scolastica alberghiera, rendendola un indirizzo di studi corrispondente ad una precisa scelta di vita e di evoluzione professionale. Sarà questo il focus principale del convegno “Formare per crescere” in programma il 22 aprile a Pompei. L’evento è promosso da Molini Pivetti, azienda ferrarese leader a livello nazionale per le farine professionali e da Iannucci Academy – Pizzaioli in Luce.
Il convegno – che si svolgerà nell’Auditorium all’interno dell’area archeologica di Pompei – è il naturale proseguimento del protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso 27 febbraio tra Ferrara e Pompei per la valorizzazione della figura del “Pizzaiuolo Napoletano”.
L’operazione ha innanzitutto l’obiettivo di sensibilizzare opinione pubblica, istituzioni politiche locali e nazionali, media e associazioni di categoria, sulla necessità di inserire, tra le attività didattiche e culturali degli Istituti Alberghieri, percorsi di studio scolastici dedicati alla figura del pizzaiolo, in un’ottica di sviluppo occupazionale per le giovani generazioni.
Arte tradizionale del pizzaiolo napoletano la cui arte è Patrimonio Unesco
Quella del “Pizzaiuolo napoletano”, che l’Unesco ha riconosciuto come parte del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità, è un’arte tradizionale vera e propria, che opera grazie a un saper fare trasmesso di generazione in generazione, frutto di esperienza e creatività e che affonda le sue radici in un territorio ricco non solo di bontà gastronomiche, ma anche di tesori dal valore inestimabile.
Perché un protocollo tra Ferrara e Pompei
E’ presto detto. Infatti proprio a Pompei lo scorso anno è stato riportato alla luce un curioso affresco di 2000 anni fa che sembra essere una delle prime rappresentazioni del piatto più famoso della cucina mediterranea. Infatti è ben visibile un tagliere sul quale è ben disposto un possibile antenato della pizza.
Inoltre la città campana, insieme a Ferrara, sta operando per valorizzare le sue tradizioni. Poi dal ferrarese, grazie a Molini Pivetti azienda molitoria di Renazzo (FE), arrivano le farine utilizzate da molti pizzaioli del territorio campano.
Da questo ha preso spunto il patto di collaborazione sottoscritto dai due sindaci, Alan Fabbri di Ferrara e Carmine Lo Sapio di Pompei. Il protocollo impegna i due enti, anche in collaborazione con la Ditta Molini Pivetti ed il pizzaiolo Vincenzo Iannucci e porre in essere attività mirate ad inserire tra le attività didattiche e culturali delle scuole dei rispettivi territori con l’obiettivo di valorizzare “L’Arte del Pizzaiuolo Napoletano”. L’obiettivo finale è poi quello di “valorizzare il settore agroalimentare nel segno della tradizione” anche con il coinvolgendo degli istituti alberghieri delle due città, punti di riferimento del settore agro-alimentare, per promuovere percorsi scolastici e formativi sui temi dell’Identità tra Passato e Futuro, per preservare la memoria e le peculiarità storico produttive e culturali del territorio e della tradizione. E ancora, l’organizzazione di iniziative di comunicazione e sensibilizzazione sul valore culturale e professionale della figura del “Pizzaiuolo napoletano”, anche in un’ottica di sviluppo occupazionale per le giovani generazioni.
Sul palco dell’Auditorium di Pompei: una nutrita presenza istituzionale e tecnica
Il 22 aprile sul palco dell’Auditorium di Pompei ci saranno, tra gli altri, Carmine Lo Sapio, Alan Fabbri e Gaetano Manfredi, rispettivamente sindaci di Pompei, Ferrara e Napoli, il Ceo di Molini Pivetti Gianluca Pivetti, Vincenzo Iannucci, ambassador pizzaiolo di Molini Pivetti, Massimo Urbinati, dirigente scolastico dell’Istituto “Vergani – Navarra” di Ferrara nonché delegato regionale per l’Emilia-Romagna nel direttivo della Rete Nazionale Istituti Alberghieri e del dottor Carmine Coppola, direttore del reparto di Medicina Interna, Epatologia ed Ecografia Interventistica dell’Ospedale di Gragnano.
Il convegno: per trasmettere e condividere valori, peculiarità ed eccellenze
Con questo convegno Ferrara e Pompei intendono contribuire alla valorizzazione del pizzaiolo, ognuno con il proprio know how e con le proprie peculiarità: la Città di Ferrara, col suo territorio, ha tra le virtù identitarie la valorizzazione dell’agricoltura di antica origine, come la coltivazione del grano, cresciuto da sapienti mani secondo i ritmi della natura, e trasformato in farine di qualità certificata per offrire straordinarie eccellenze gastronomiche; la Città di Pompei, a sua volta, intraprende da alcuni anni iniziative volte alla promozione del lavoro del piazzaiolo, con particolare riferimento ai valori della sostenibilità e della intergenerazionalità.
«Come azienda Molini Pivetti – spiega l’Amministratore Delegato Gianluca Pivetti – io e la mia famiglia siamo fieri di essere promotori di questo convegno e possiamo confermare il nostro impegno nel sostenere e valorizzare questo ultimo anello della nostra filiera, come abbiamo già fatto per il nostro primo anello, l’agricoltore. Ci tengo a sottolineare che per noi la Pizza esprimerà il suo completo valore solo quando sarà riconosciuto il giusto valore anche all’artigiano Pizzaiolo, portando questa arte fra i banchi di scuola».
«Questo convegno per me, pizzaiolo napoletano, rappresenta un punto di inizio – sottolinea Vincenzo Iannucci, ambassador di Molini Pivetti per l’arte della pizza napoletana – La pizza mi ha dato tanto e io voglio dare alla mia arte un valore. La pizza anche se si taglia, unisce ed è l’anima di un’intera nazione. Per questo motivo è importante tutelarla e portarla nella scuola per formare ancora artigiani italiani che con la loro arte possano donare non solo un sorriso ma un futuro ad un comparto in fortissima crescita economica».
Il “Manuale di Formazione del Pizzaiolo” distribuito a tutti i presenti al convegno
Nel corso del convegno di Pompei lo stesso Iannucci distribuirà l’opuscolo intitolato “Manuale di Formazione del Pizzaiolo”, da lui curato in collaborazione con Molini Pivetti, perché, come si recita nel frontespizio, “la forza del pizzaiolo è nella sua formazione”.
Il ruolo del pizzaiolo è di primaria importanza poiché, attraverso la sua manualità, fa sì che questa produzione alimentare possa essere percepita come marchio di italianità nel mondo. Naturalmente, anche grazie ad ingredienti d’eccellenza come le farine del brand Molini Pivetti, e in particolare quelle della filiera Campi Protetti Pivetti, 100% emiliane, provenienti in parte dal territorio ferrarese, e selezionate con estrema cura, nonché garanzia di salubrità e di un corretto apporto di valori nutrizionali tipici della Dieta Mediterranea, anch’essa Patrimonio immateriale dell’Umanità Unesco.
Dr. Coppola: la pizza è un alimento che può essere consumato con piacere
«L’adozione di un regime alimentare come la Dieta Mediterranea – prosegue il dottor Carmine Coppola dell’Ospedale di Gragnano – è fondamentale per mantenerci in salute: è dimostrato che chi mangia bene, vive meglio, riducendo le possibilità di sviluppare malattie cardiovascolari (quali ictus o infarto), il diabete, alcuni tipi di cancro e anche alcune malattie neurodegenerative. La pizza è un alimento che può essere consumato con piacere, senza alcun senso di colpa. Si consiglia di prediligerle con verdure e/o frutta secca: non solo danno colore e sapore al nostro piatto, ma abbassano l’indice glicemico della pizza e aggiungono fibre e oligoelementi importanti per la nostra salute. Ottime le pizze preparate con farine integrali o semi-integrali: non solo aumenteremo l’apporto di fibre, fondamentali alleate della nostra salute, ma renderemo il pasto più gestibile anche a chi presenta problematiche metaboliche quali il diabete o l’obesità. Per quanto riguarda la farcitura, le vitamine e gli antiossidanti del pomodoro e dell’olio extravergine di oliva e le proteine di alto valore biologico della mozzarella, fanno della pizza margherita un ottimo piatto anche sotto il profilo nutrizionale».
«È quindi fondamentale per il consumatore – chiude il dr. Coppola – saper scegliere, prediligendo pizze confezionate ad arte da pizzaioli che con consapevolezza abbiano selezionato gli ingredienti giusti, coniugando i principi della tradizione con le conoscenze in campo nutrizionale».
Le foto utilizzate nel servizio hanno crediti: © Sebillo, 2015