La pesca sostenibile che aiuta il pianeta raccogliendo plastiche e accorcia la filiera con la vendita diretta. È Chiara Meriti l’Oscar Green 2020 nella categoria Sostenibilità. La sua idea imprenditoriale è stata giudicata la migliore dalla giuria del premio indetto ogni anno da Coldiretti Giovani Impresa per dare risalto agli under 40 capaci di far sposare innovazione e tradizione. La cerimonia, oggi a Roma a Palazzo Rospigliosi, a un anno di distanza visto lo slittamento dovuto alle restrizioni Covid. Sul peschereccio Adriana III, tra le banchine di Porto San Giorgio e l’Adriatico, Chiara si fa custode del mare. Dopo lunghe ore e infinite miglia di navigazione, dopo aver visto evidenti segni di sofferenza e un aumento dell’inquinamento marino che rischiava di finire anche sulle tavole di consumatori. È così che le poche ore destinate al riposo, dopo avere tirato a bordo le reti e messo in ghiacciaia il pescato, vengono destinate all’attività ecologica. Le saccate sono un miscuglio di pescato e rifiuti. Una volta svuotata la “saccata” avviene la cernita del pesce e la raccolta di tutto il materiale plastico che verrà poi stoccato all’interno di una vera e propria isola ecologica mobile composta da diversi contenitori. La pratica tristemente nota è quella di restituire alle acque quanto hanno appena consegnato all’uomo. Ma il peschereccio si è impegnato, facendosi carico di costi e sforzi, di selezionare la plastica dal pesce e di trasportarla a terra per affidarla a chi di dovere. Questa pratica, così come la tipologia di maglia utilizzata con le reti e il periodo di fermo dell’attività in mare per consentire il ripopolamento del pescato, rientra tra le attività di tutela del mare. Periodi di sospensione dell’attività che volontariamente questi marinai aggiungono a quello imposto dalle regole. La fatica quotidiana è impegno ecologico, per garantire un futuro. Il pescato? Quello lo si può trovare a miglio zero, fresco e in base alla stagionalità sui banchi del mercato coperto di Campagna Amica ad Ascoli Piceno, altro esempio di di sostenibilità attraverso la filiera corta. “In un momento di difficoltà – ha commentato Alba Alessandri, delegata di Coldiretti Giovani Impresa Marche – un’azienda marchigiana ha fatto una scelta di sostenibilità non pensando solamente alla parte economica. Riciclare la plastica in mare è tutt’altro che banale. La pesca fatta da Chiara dimostra che i giovani non sono solo protagonisti della ripartenza ma anche innovatori di natura rendendo la propria attività sostenibile al 100% e diventa una risorsa ambientale da cui tutte le imprese dovrebbero prendere esempio”. Nella rosa delle nomination di Roma c’era anche Giovanni Togni in gara per la categoria Campagna Amica. Pur non vincendo Togni, dell’Antica Fattoria a Santa Maria Nuova (an) è stato più volte citato come esempio di multifunzionalità in agricoltura: negli ultimi 10 anni è stato un esempio di crescita nella multifunzionalità. Partendo da un semplice allevamento ha saputo ampliare la sua azienda con il punto vendita, poi con l’agriturismo (diventando il primo cuoco contadino diplomato delle Marche), agricampeggio, area pic nic e infine fattoria didattica. Al lockdown della primavera 2020 ha reagito attivandosi per la consegna a domicilio dei piatti raggiungendo risultati davvero insperati e poi imitati da tanti altri suoi colleghi. L’Oscar Green nazionale torna nelle Marche dopo la vittoria di Martina Buccolini (azienda Si.Gi di Macerata) nel 2013 e quella di Jeffery Osoiwanlan (azienda agricola Fattoria di Campagna, Montecarotto) nel 2018. Ancora da definire, invece, la data per la cerimonia nazionale degli Oscar Green 2021 che, lo scorso 13 settembre ha visto concludersi la fase regionale con la premiazione che si è tenuta al Monastero di Fonte Avellana.