Per la serie “animali pericolosi e dove trovarli”: questa volta è successo ad Arconate, dove è stato ritrovato un esemplare di 40 cm di Chelydra serpentina, tartaruga proveniente dal Nord America, la cui detenzione in Italia è illegale
Tutta Europa l’ha inserita nella ‘lista nera’ delle specie invasive e in Italia ne è anche vietata la detenzione e la vendita, eppure si è registrato l’ennesimo caso di ritrovamento di una tartaruga azzannatrice nel territorio nazionale. È successo in un parchetto pubblico ad Arconate, nel Milanese, dove alcuni passanti hanno notato l’animale, lungo circa 40 centimetri, e hanno quindi avvertito i carabinieri di Busto Garolfo che, con cautela, l’hanno preso, portato in caserma e affidato ai militari della Forestale del Nucleo recupero animali selvatici.
I militari stanno indagando per individuare il proprietario della tartaruga, colpevole non solo di abbandono, ma soprattutto, in base alla Legge Speciale 150 del ’93, di “detenzione di esemplari vivi di mammiferi e rettili che possono costituire pericolo per la salute e l’incolumità pubblica”.
La tartaruga azzannatrice (nome scientifico Chelydra serpentina), è una specie esotica del Nord America estremamente pericolosa per l’uomo, dal momento che è in grado con un solo morso di tranciare di netto il dito di una persona adulta. A differenza dalle più comuni tartarughe, l’azzannatrice è un predatore che si nutre di pesci, crostacei e anfibi e quando minacciata (specialmente se fuori dall’acqua) non si ritrae all’interno del carapace, ma si difende spalancando le mascelle e mettendo in mostra i muscoli del collo, grazie ai quali può sferrare vigorosi morsi, con le stesse movenze e agilità di un serpente (da cui il nome “serpentina”).
Purtroppo negli ultimi dieci anni l’importazione di questi animali dalle zone d’origine è andata crescendo, così come i fenomeni di abbandono, che hanno portato al ritrovamento dal 2009 ad oggi di esemplari dai 5 ai 20 kg, alcuni con addirittura oltre vent’anni d’età. La detenzione, come detto, è illegale ed eventuali avvistamenti vanno segnalati al Corpo Forestale dello Stato.