L’arte polesana torna al Roncale 96 anni dopo. Correva l’anno 1927, agli esordi dell’Era Fascista, quando Palazzo Roncale, all’epoca di proprietà della Banca Agricola di Rovigo, accolse la collettiva dedicata all’“arte pura”.
Lucio Scardino, studioso che collabora alla prossima mostra riservata a “Virgilio Milani e l’Arte del ‘900 in Polesine”, curata da Alessia Vedova e promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, ricorda che a quella rassegna vennero invitati ben “100 artisti, molti dei quali non polesani: parecchi erano dilettanti, alcuni mestieranti di gusto ancora ottocentesco, nel ricordo di Ciardi, Fragiacomo o Lancerotto”.
“Si segnalò allora” – scrive Scardino – “Pio Pullini (1887-1955),pittore e illustratore marchigiano trapiantato a Rovigo per insegnarvi (come già Pinelli e poi Jodi), il quale negli otto anni di permanenza in Polesine diede prova di valido eclettismo: eseguì gustose scenette caricaturali, due pale d’altare per la rodigina chiesa dei SS. Francesco e Giustina, cartoline commemorative, nonché le decorazioni ad affresco per la Casa del Fascio e per Villa Viola, sempre a Rovigo”.
Certo il Roncale di quegli anni si presentava molto diverso dall’attuale bellissimo Palazzo.
Dal 1919, esattamente all’indomani della Grande Guerra, l’edificio, che già non si presentava in perfette condizioni, era stato acquistato dalla Banca Agricola di Rovigo, come propria sede e sportello. Ancora pochi anni e, nel 1927, l’istituto di credito rodigino veniva acquisito dalla Cassa di Risparmio.
Nel ’32, un articolo evidenzia come il Palazzo fosse utilizzato come magazzino di legname e deposito di mobili. Affreschi e stucchi, sopravvissuti a demolizioni, umidità, abbandono, erano ormai delle larve.
Il Palazzo, innalzato nel 1555 su progetto del veronese Michele Sanmicheli sul modello dei grandi palazzo veneziani, che aveva accolto le generazioni di Roncale, famiglia di origini bergamasche che a metà del ‘400 si era trasferita a Rovigo, era il fantasma di se stesso. Per arrivare alla sua rinascita bisognerà attendere sino al 2018, quando un complesso intervento di restauro a cura della Fondazione Cariparo risanò quella che era stata la dimora dei Roncale facendola diventare sede di rappresentanza, convegni e attività espositive. Come la prossima mostra su Milani e il ‘900 in Polesine.