Un altro film che nascerà dal pensiero selvatico indipendente e in piena autonomia artistica: è ufficialmente aperto il crowdfunding per il nuovo progetto del fotografo Paolo Rossi, già regista di “Sopravvissuti all’Homo Sapiens” (2021 – Premio “Best Beast – Per la visione incontaminata senza interferenze umane della fauna selvatica” al Festival internazionale di Cinema Rurale “Corto e Fieno” 2021) e di “Felis – gatto sarvægo” (2020 – selezionato per “Attraverso Festival” e “Sondrio Festival”) in cui è stato possibile vedere, in video esclusivi registrati in una delle valli più selvagge dell’Appennino Ligure, il gatto selvatico (Felis silvestris silvestris), specie considerata da tempo scomparsa in quell’area. Entrambi i documentari sono stati realizzati grazie a mesi di studi e ricerche e sono state montate diverse video-trappole per monitorare il territorio, per cogliere i comportamenti naturali delle creature più elusive, cercando di disturbarle il meno possibile.
Il nuovo cortometraggio si chiamerà “Dove l’uomo non è più sovrano” e il trailer si può vedere a questo link. Sulla stessa piattaforma è possibile fare una donazione per sostenere il progetto e finanziare la realizzazione del film. Come nei progetti passati, per chi sostiene il lavoro dei due registi, ci saranno svariati premi come, ad esempio, il link per scaricare il film una volta ultimato, foto, libri fotografici, t-shirt, appostamenti dedicati agli animali selvatici e molto altro.
Paolo Rossi dichiara, descrivendo il nuovo progetto:
“Come al solito speriamo di superarci con immagini di animali selvatici più suggestive che mai in ambienti dove alberi e animali, negli ultimi decenni si sono poeticamente ripresi i loro amati spazi naturali. E nel nostro piccolo, attraverso questo progetto, cercheremo di ricordare ai “potenti di turno” che i nostri boschi sono una straordinaria ricchezza naturale che va tutelata e non sfruttata per scopi “industriali”. Questo potrebbe essere il terzo film in tre anni di “emergenze sanitarie”, quindi grazie a chi di voi ci aiuta con attenzione e passione, nonostante tutto, a tenere alta la bandiera della ‘cultura selvatica’”