ROMA – Probabilmente l’avrebbe fatto lo stesso Mussolini, ovvero colorare i filmati della sua storia personale e politica per attualizzare le sue imprese. Fatto sta che i primi novanta secondi della dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940, ovvero il famoso discorso del Duce dal balcone di Piazza Venezia (“L’ora delle decisioni irrevocabili…”) proposti dall’Archivio storico Luce su YouTube, hanno fatto record: “Ben 18.000 visualizzazioni in 20 ore” dice soddisfatto Enrico Bufalini, direttore dell’archivio storico.
Il filmato, messo a disposizione in occasione dell’80/mo anniversario dell’entrata in guerra, ha funzionato anche più del previsto, ma spiega sempre Bufalini : “Nessuna meraviglia. Avevamo già visto l’accoglienza da parte dei ragazzi nelle scuole di film come ‘Il destino degli uomini’ di Leonardo Tiberi che unisce fiction e appunto materiali d’archivio restaurati e colorizzati”. Nel caso della dichiarazione di guerra del 10 giugno, proposta da Luce-Cinecittà e Human Touch Media (azienda specializzata in tecniche digitali di alto livello sui documenti visivi d’archivio), si tratta di un filmato di poco meno di dieci minuti che verrà trasmesso integralmente dalla Rai dopo l’estate.
Questa operazione di riattualizzazione, eseguita con i più scrupolosi criteri di ricerca e ricostruzione storica e con costi di tutto rispetto (circa 4 euro a fotogramma), sembra oggi andare del tutto controcorrente all’onda anti-storica dopo la tragedia Floyd. Un’onda che ha portato, per fare solo un esempio, la HBO a sospendere lo streaming di Via col vento perché considerato razzista, grazie al movimento di protesta Black Lives Matter, “Impossibile cancellare il patrimonio del nostro archivio storico – spiega Bufalini -, anzi sarebbe vietato non fare vedere questo materiale del Novecento, secolo, tra l’altro, della visibilità per eccellenza”. E non finisce qui, da mercoledì 17 giugno la Cineteca di Milano presenta sulla propria piattaforma streaming Il Duce fuori Luce, programma di filmati rari e in parte inediti dell’Archivio di Fondazione Cineteca Italiana che mostrano aspetti meno ufficiali del fascismo.
Tra i filmati ‘Giovinezza, giovinezza, primavera di bellezza’, reportage dell’adunata milanese del marzo 1922, prima della marcia su Roma dell’ottobre dello stesso anno. E ancora il documentario di propaganda ‘Il covo’ dedicato alla nascita de ‘Il popolo d’Italia’ e all’origine milanese dei fasci di combattimento. Il ‘covo’ non è altri che l’ufficio di Mussolini a Milano in Via Paolo da Cannobio, dove si redigeva agli inizi ‘Il Popolo d’Italia’ e venne ideato il fascismo. Infine, da non perdere il filmato di animazione per la campagna contro la tubercolosi, un geniale mix di iconografia fascista e animazione degli anni Trenta realizzata dal grande Luigi Liberio Pensuti.