«L’esistenza terrena di ogni persona è un cammino di prova verso l’eternità; con questa certezza osservo il mio vivere quotidianamente». E’ ispirata al film “Il miglio verde” di Frank Darabont, la raccolta poetica di Valter Paro dal titolo “Il Miglio”, perché, proprio come la celebre pellicola interpretata dall’attore Tom Hanks, propone un percorso simile a quello intrapreso dai detenuti che compiono i loro ultimi passi nel braccio della morte. «Un breve tratto di corridoio – spiega l’autore residente a Meduna di Livenza (in provincia di Treviso) – dal pavimento verde, nel quale vivono l’estremo momento di intimità con sé stessi. La stessa intimità descritta nelle mie poesie nel cammino della vita. Di fatto il mio Miglio è un tratto di strada bianca che amo percorrere e dove sono racchiuse tante storie ed emozioni personali».
I versi di Valter Paro sono pregni di riferimenti alla bellezza del Creato e della terra e alla spiritualità della religione. «Questi aspetti sono fondamentali – racconta -. Nelle prove della vita, sia fisiche che morali, ho trovato speranza e forza aggrappandomi alla Croce di Gesù Cristo e alla mia famiglia. Per questo motivo la dedica iniziale è totalmente rivolta a loro». E sull’anelito al trascendente si sofferma anche Alessandro Quasimodo, autore, attore e regista teatrale, figlio del Premio Nobel Salvatore Quasimodo, che, nella sua Prefazione, scrive: «Quando affrontiamo un viaggio avventuroso, prepariamo il necessario: itinerario, cartine, viveri, abbigliamento adeguato. Ugualmente è possibile organizzarsi per rispondere agli interrogativi sullo scopo del nostro breve o lungo cammino. Valter Paro si affida a Gesù Dio, alla Madonna e alla propria famiglia. La Vergine è un tramite tra l’umano e il divino, un punto di riferimento prioritario».
Per l’autore, impiegato tecnico commerciale nella vita, la scrittura riveste un ruolo e un rapporto duraturo nel tempo. «Ci sono poesie nate alcuni anni fa e riviste con la maturità di oggi. Queste si completano con le poesie più recenti che le hanno traghettate nella mia nuova dimensione e consapevolezza. La scrittura ha permesso la nuova ricerca di come trasmettere le mie esperienze e verità, soprattutto come dirle in maniera diversa». La sua poesia è caratterizzata dal verso libero. I versi sono asciutti e carichi di ciò che vuole esprimere in maniera più o meno velata, cercando, inoltre, di dare ritmo musicale usando poco la punteggiatura. Nell’opera – pubblicata nella collana “I Diamanti della Narrativa” dell’Aletti editore – ricorrono temi dell’infanzia e della gioventù accostati a quello dell’amore per la Musa e gli affetti familiari, in particolar modo la mamma. Ma anche la natura del Creato, come la pioggia e il vento. E, poi, quel costante rapporto con la fede e l’eterno, materie, per Valter, essenziali e fondamentali. Esperienze personali che, impresse su un foglio, possono diventare proprie di chi le legge. «Con questo libro voglio salvare, innanzitutto, quelli che sono i ricordi di chi ci ha preceduto e che, in qualche forma, hanno contribuito al mio e al nostro cammino. In questo senso, il riferimento al Miglio percorso è sempre forte e presente come metafora della vita. Infatti può essere lungo, o corto come un tramonto».
Federica Grisolia