Nel report Bes 2019 dell’Istat i livelli più bassi si registrano in Calabria e in Sicilia. Liguria, Lombardia, Marche e Molise hanno registrato i progressi più accentuati, mentre la Puglia evidenzia il peggioramento più forte
di Nicoletta Cottone
Migliora l’indice di benessere: in testa Trento e Bolzano
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In Italia è migliorato il livello di benessere. Lo segnala il Rapportodell’Istat sul Bes 2019, il benessere equo e sostenibile. Secondo il report «oltre il 50% del totale dei circa 110 indicatori per cui è possibile il confronto (115 per il totale Italia e 108 per le ripartizioni) registra un miglioramento in tutte le aree del Paese, con valori più elevati al Nord (59,3%) e più bassi al Centro (50,9%)».
In testa le province autonome di Bolzano e Trento
Le province autonome di Bolzano e Trento si confermano quelle con i livelli più alti di benessere mentre i livelli più bassi si registrano in Calabria e in Sicilia. Tra le regioni, Liguria, Lombardia, Marche e Molise hanno registrato i progressi più accentuati, mentre la Puglia evidenzia il peggioramento più forte.
Target raggiunto sulle rinnovabili
Nel report l’Istat rileva che è stato raggiunto in anticipo l’obiettivo comunitario sulla quota del consumo di energia elettrica coperto da fonti rinnovabili, pari al 34,3% nel 2018, dunque tre punti in più dell’anno precedente. Sul fronte “green” si registra il miglioramento degli indicatori della qualità dell’aria nei comuni capoluogo e il rallentamento del consumo di suolo.
In ritardo sui rifiuti
Sul fronte dei rifiuti l’Istat nel Report Bes segnala progressi «significativi», ma «ancora insufficienti». Il traguardo del 65% sulla raccolta differenziata che doveva essere raggiunto nel 2012 è ancora lontano: siamo al 58,1 per cento.
Titoli di studio, salute, occupazione e casa contano più del reddito
Sui livelli di benessere la componente economica, in primis il reddito familiare, ma «in misura minore rispetto ad altre caratteristiche come il
titolo di studio, le condizioni di salute, l’occupazione e le condizioni abitative». Il report rivela che la propensione a essere molto soddisfatti
della vita è circa il triplo tra i laureati rispetto a coloro che posseggono al massimo la licenza secondaria inferiore, mentre all’aumentare del reddito familiare la propensione a essere molto soddisfatti cresce in misura minore.