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“Siamo il Paese con il maggior tasso di Denatalità, serve una risposta forte, chiara e concreta”

Fratelli d’Italia si è interrogata oggi sulle motivazioni della denatalità nel nostro Paese. Siamo ultimi in Europa

Prof. Colacurci (Presidente SIGO

Prof. Colacurci (Presidente SIGO): “Abbiamo il problema della reperibilità dei gameti. Si deve fare in modo di rendere la procedura quanto più ordinaria possibile” e “senza che ci siano differenze di tipo sociale o economico”

Roma, 29 giugno – “L’Italia è maglia nera per quanto riguarda la natalità. Questo succede perché le donne, per problemi lavorativi o anche di salute, riescono sempre meno a fare figli in età feconda. Mettere la scienza al loro servizio credo sia uno dei primi passi che noi uomini dello Stato dobbiamo proporre e incentivare, per questo servono programmi per sostenere la maternità”. È quanto ha subito inquadrato Edmondo Cirielli, Questore della Camera e deputato di Fratelli d’Italia, aprendo i lavori dell’evento “Funzione sociale e medica della fecondazione assistita di tipo eterologo”, svoltosi oggi a Montecitorio su iniziativa del gruppo parlamentare di Fdi.

“Fratelli d’Italia si è interrogata oggi sulle motivazioni della denatalità nel nostro Paese. Siamo ultimi in Europa per ragioni economiche e sociali. Serve una risposta forte, chiara e concreta a questa che sarà l’emergenza vera dell’Italia nei prossimi anni”, ha sottolineato dal canto il deputato Marcello Gemmato, Responsabile Dipartimento Sanità FDI.

Da anni il nostro Paese è ultimo in Europa per numero dei nuovi nati rispetto ai residenti: nel 2020 il tasso di natalità si è fermato a 6,8 bambini ogni 1000 abitanti, il più basso dell’intera area europea dove la media è di 8,9 nascite ogni mille cittadini. Un trend negativo da ribaltare, una mission da portare avanti in maniera sinergica tra azione politica e ricerca scientifica. E nel confronto odierno, tra accademici e specialisti, il punto sullo stato di applicabilità in Italia della procreazione medicalmente assistita (pma) eterologa. “In Italia è normata e può essere eseguita in tutti i centri pma, ma nella realtà è scarsamente utilizzata”, ha spiegato il prof. Nicola Colacurci, professore ordinario di Ginecologia dell’Università degli Studi della Campania e presidente della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia(SIGO). “Abbiamo il problema della reperibilità dei gameti. Si deve fare in modo di rendere la procedura quanto più ordinaria possibile, in maniera tale di dare la possibilità ad un grosso numero di coppie di vedere realizzato il loro desiderio senza che ci siano differenze di tipo sociale o economico”, ha rimarcato.

“Il tema è complesso, ma va affrontato con lucidità senza cadere nell’ingegnerizzazione della vita umana, ma attraverso un approccio che metta al centro la persona; la vita e la tutela della stessa. La scienza- ha affermato nel suo intervento Maria Teresa Bellucci, capogruppo FDI Commissione Affari Sociali – può essere un aiuto per le famiglie, non può sostituirle, ma certamente può essere un sostegno per giungere alla nascita di nuova vita. Le culle vuote sono un’emergenza e sono sempre più le coppie che non riescono ad avere figli, procreare non è un vezzo è un atto di responsabilità verso il nascituro il quale non è uno sfizio à la carte come vorrebbe farci credere chi fa del nichilismo il suo dogma”.

Oggi, ha concluso il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, ha inizio un nuovo percorso “con la modalità che una forza politica dovrebbe avere ovvero la capacità di ascoltare chi ne sa più di noi. Il nostro compito è quello adesso di portare a sintesi di creare una sintesi virtuosa per delle proposte concrete per un programma di governo”.

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