Il meteo estivo del 2003 viene spesso menzionato per il suo lunghissimo periodo caldo. Fu un’estate terribile per il susseguirsi di ondate di calore che culminarono con l’evento maggiore in agosto. Il terribile anniversario è in questi giorni.
Osservando i valori estremi registrati quell’estate in alcune stazioni meteorologiche italiane, noterete che successive ondate di caldo hanno portato i termometri a valori anche superiori. Nel 2003, però il calore fu pressoché continuo.
Le temperature massime estreme del 2003:
Firenze +41,1
Prato +40,5
Trento +40,7
Piacenza +40,4
Milano Centro +40,4
Grosseto +40,2
Brescia +39,2
Parma +39,3
Torino Caselle +37,1
Trieste +37,2
Venezia +35,6
Pisa +38,2
Vicenza +38,2
Rovigo +39,4
Aosta +38,0
Bolzano +38,8
Milano Linate +39,3
Verona Villafranca +39,0
Bologna Borgo Panigale +39,5
Ferrara +39,8
Forlì +38,0
Bergamo Orio al Serio +37,9
Sondrio +39,7
Ancona +39,6
Ogni anno ci chiediamo se quel caldo così estremo tornerà l’estate successiva. I modelli matematici stagionali offrono informazioni utili, così pure altri parametri come gli indici di comportamento del clima. Ma la previsione di eventi come quello del 2003 con ampio anticipo è ad oggi pressoché impossibile.
Circa 40 anni fa, in Europa si ebbe una lunga serie di ondate di calore con siccità, era il 1976. Per quell’epoca si parlò di evento meteo straordinario. I prati inglesi sempreverdi ingiallirono sotto il sole rovente. Ci fu criticità diffusa. Fece caldissimo anche nel Nord Italia, poi in Europa centrale sino a Mosca, dove furono misurati 36°C come valore estremo.
Eppure, il 2003 fece molto peggio nel Vecchio Continente, mentre ondate di caldo più brevi, ma vigorose, ormai sempre più spesso innalzano i termometri verso i valori massimi assoluti di quell’anno.
Gli scienziati prevedono che avremo, prima o poi un’ondata di calore peggiore di quella del 2003.
Che fare? Beh, oggettivamente possiamo solo adottare delle precauzioni domestiche per affrontare in salute le prossime ondate di calore.
Le abitazioni moderne trattengono il calore, specie le più moderne, le quali spesso sono solo predispose di impianti di climatizzazione. In molti altri Paesi, esempio negli USA, la climatizzazione domestica equivale all’importanza che ha il riscaldamento per l’inverno, è una necessità. Mentre in Italia, non pochi vedono questo strumento come un lusso, o fonte di inquinamento dell’atmosfera.
Ma i nuovi impianti di climatizzazione non sono più causa di danni all’ambiente, anche se il loro costo è maggiore.
Piuttosto, non ci paga nessuno a parlare di climatizzazione, sia inteso. La nostra intenzione è quella di suggerire idee per vivere il futuro meglio e senza patire il caldo inutilmente. Il caldo eccessivo nel futuro potrebbe essere duraturo, questo è un dato di fatto annunciato da innumerevoli centri meteo e istituti di ricerca sul clima.
Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.
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