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Un risciò come taxi? Ecco l’idea tecnologica

 
C’era una volta il risciò di cinese memoria, che ha riempito pagine di fumetti e scene di grandi film. Ora quel risciò esiste ancora, ma non poteva mancare all’appello una sua degna evoluzione, che nel Regno Unito è diventato un taxi a pedalata assistita. Realizzato dall’azienda britannica EAV Solutions, l’inedito quadricliclo è costruito non solo con motori elettrici che aiutano la pedalata, ma con materiali compositi per rendere leggera e robusta al tempo stesso la sua struttura.
Una rivoluzione per le grandi città? Vedremo. Sicuramente qualcosa di molto pittoresco. Già battezzato “EAV Taxi”,  il curioso veicolo a zero emissioni è realizzato su uno chassis Cloudframe, progettato con il minimo impiego di parti mobili che facilitano la manutenzione e abbattono i costi di gestione,. Oltre ad avvalersi di fibra di carbonio, plastica e metalli riciclati, offre un’autonomia di un centinaio di chilometri.
Ma come è venuto in mente alla EAV Solutions di realizzarlo? Va anzitutto sottolineato che l’azienda britannica aveva già sperimento un altro veicolo simile, l’eCargo, destinato alle consegne delle merci. In questo caso l’idea è balenata nella testa dei progettisti dopo aver compiuto un’indagine sui taxi londinesi, indagine che ha rivelato come la maggiore parte dei clienti salga a bordo da sola per viaggi di circa 8 km in media. Ciò si traduce in una impronta di CO2 enorme, se si tiene conto del fatto che ogni giorno nella capitale britannica vengono effettuate oltre 200.000 corse in taxi. Per non parlare del fatto che questo tipo di veicolo non solo si avvale della pedalata assistita come fosse una bici, ma è anche coperto, cosa che con brutto tempo e pioggia non è certo un dettaglio. Una sorpresa poco piacevole per monopattini e bici elettriche. (f.p.)

Fonte www.repubblica.it

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