Udine:”Per quanto era di sua competenza la Regione è stata ed è tuttora vicina alla filiera dei matrimoni e degli eventi ad essi connessi. Abbiamo dato un segnale con il terzo bando ristori da poco chiuso, gli importi sono già in
liquidazione, e un altro aiuto concreto arriverà con l’apertura del quarto riparto che include anche le partite Iva non iscritte al registro delle imprese”.
Così l’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, ha parlato ai rappresentanti di Filiera eventi unita (Feu) e confederazione Unanime che oggi si sono riunite davanti alla sede della Regione a Udine per portare la voce di quattordici associazioni di categoria del settore matrimoni e cerimonie.
“È evidente che abbiamo la necessità di salvaguardare anche queste filiere assieme ai posti di lavoro e per farlo la Regione ha già messo in campo da tempo il proprio braccio operativo PromoTurismoFVG per collaborare con le associazioni di rappresentanza a rafforzare la strategia di rilancio del settore” ha rimarcato Bini.
“La Regione non è nelle condizioni di dettare le regole, ma è stata vicina con i propri provvedimenti e personalmente continuerò a lavorare al vostro fianco, con la disponibilità a costruire assieme delle vie d’uscita. Il nostro governatore Fedriga, da sempre attento a tutte le esigenze dei comparti economici, nel suo nuovo ruolo di presidente della Conferenza delle Regioni si è già attivato presentando tutta una serie di protocolli proprio per accelerare la ripartenza in sicurezza delle attività”, ha affermato l’assessore a cui è stato consegnato un dossier informativo con le istanze del settore.
In Friuli Venezia Giulia si stimano 15mila attività produttive legate alla filiera dei matrimoni e delle cerimonie con l’impiego di circa 30mila addetti. Le associazioni di categoria denunciano una perdita di fatturato in quattordici mesi compresa tra l’85 e il 95 per cento.
“Sono fiducioso che con l’azione congiunta di Regione, associazioni di categoria e imprenditori riusciremo a porre rimedio a qualche lacuna che può esserci stata per ottenere un segnale chiaro dal Governo”, ha concluso Bini.