Con 8 su 36 centri attivati in 8 Paesi del mondo (Italia, Canada, USA, Corea del Sud, Francia, Spagna, Germania e Regno Unito) l’Italia è capofila del più ampio studio mai realizzato per valutare sicurezza ed efficacia di un radiofarmaco contro le forme più severe di tumore neuroendocrino. I positivi risultati dello studio, che ha coinvolto oltre 200 pazienti ed è stato coordinato da Diego Ferone, Presidente Eletto SIE, saranno presentati all’American Society of Clinical Oncology (ASCO). Gianluca Aimaretti, presidente SIE “Siamo molto orgogliosi di aver contribuito alla realizzazione di questi importanti risultati che hanno un notevole impatto oltre che sul tumore, anche sul miglioramento della qualità di vita dei pazienti”.
Roma, mercoledì 8 novembre 023 – Hanno colpito anche Fedez e Steve Jobs, ma oggi i tumori neuroendocrini (NET) fanno meno paura grazie alla terapia con radioligandi, una terapia innovativa che sta rivoluzionando la cura del cancro a partire da queste neoplasie, ma che in futuro potrà arricchire il ventaglio terapeutico di numerose tipologie di tumori, tra cui prostata, mammella, e colon. Proprio per valutare l’impatto del nuovo radiofarmaco sui pazienti con NET più difficili è partito nel 2019 lo studio NETTER-2 il più ampio mai realizzato, che ha reclutato oltre 200 pazienti da 36 centri, di cui 8 in Italia, con risultati molto incoraggianti che saranno presentati per la prima volta all’ASCO 2024 dai coordinatori dello studio, Simron Singh dell’Odette Cancer Center, Università di Toronto e da Diego Ferone, Presidente Eletto della SIE e Direttore della Clinica Endocrinologica dell’IRCCS Policlinico San Martino, Università di Genova.
“I NET sono un gruppo eterogeneo di neoplasie con sintomi variabili, a volte silenti che li rendono non facilmente identificabili, soprattutto nelle fasi iniziali – dichiara Diego Ferone -. In Italia si stimano circa 3.000 nuove diagnosi all’anno e, di queste, le neoplasie del tratto digerente (GEP-NET) rappresentano il 60-70% dei casi. I tumori neuroendocrini che interessano il digerente non danno chiari sintomi e in circa il 40-50% in circa dei pazienti vengono diagnosticati in fase già metastatica. Il nostro studio ha valuto l’efficacia e la sicurezza del radioligando Lutathera proprio su questi pazienti affetti da tumori non più aggredibili con terapie standard e non operabili”.
La terapia con radioligandi è la nuova frontiera della medicina di precisione in ambito medico-nucleare, in grado di ‘taggare’ e colpire le cellule tumorali, distinguendole selettivamente da quelle sane, senza danneggiare queste ultime. “Per il trattamento di questi tumori è stata applicata la terapia con un radioligando selettivo per i recettori della somatostatina (4 somministrazioni a distanza di 8 settimane), come prima linea di trattamento – spiega Ferone – I risultati dello studio hanno soprattutto dimostrato un significativo aumento della sopravvivenza libera da malattia in una percentuale molto alta di questi pazienti con tumore avanzato, di nuova diagnosi e positivi ai recettori della somatostatina, rispetto ad una terapia standard. Il beneficio più rilevante – prosegue Manuela Albertelli, Coordinatore della Commissione Scientifica SIE, nonchè ricercatore coinvolto direttamente nello studio clinico NETTER-2– è che si tratta di una terapia di ultra-precisione che unisce un’elevata efficacia in termini di controllo della malattia, alla sicurezza e tollerabilità grazie ad una tossicità minima”.
“Siamo molto orgogliosi di aver contribuito a realizzare questi risultati così positivi, davvero notevoli per l’impatto sulla qualità di vita dei pazienti grazie a personalità di spicco della nostra società – commenta Gianluca Aimaretti, presidente SIE – Infatti l’Italia ha dato un importante contributo in termini di centri coinvolti e numero di pazienti arruolati, tra i più numerosi rispetto agli altri paesi. Tuttavia, il nostro apprezzamento è nella consapevolezza di poter garantire ai nostri pazienti un trattamento moderno e sicuro, tra i più innovativi a livello globale”