Uno dei temi più dibattuti fra i neogenitori è senz’altro quello legato alle notti in bianco: in occasione della giornata mondiale del sonno, dottori.it, sito e app leader in Italia per la prenotazione di visite specialistiche, ha chiesto al dottor Pietro Sciacca, pediatra e docente presso il Dipartimento di Scienze Pediatriche, Ginecologiche, Microbiologiche e Biomediche dell’Università degli Studi di Messina, di sfatare gli 8 miti più diffusi sul sonno dei bambini colpevoli di creare frustrazione in tutti gli adulti che coltivano aspettative e credenze poco fondate
sulla realtà.
1. “Deve abituarsi a dormire da solo nella sua stanza: prima è meglio è!” Falso. Gli adulti sono abituati a pensare al sonno come un’assenza di veglia, in cui tutto è immobile, ma non è esattamente così. Di notte sia gli adulti che i bambini hanno dei microrisvegli, con la differenza che i primi sanno gestirli e quasi non ne hanno coscienza, mentre i secondi piangono per richiamare l’attenzione su di sé ed essere aiutati a riaddormentarsi.
L’attenzione va quindi spostata dal luogo in cui dorme il bambino al modo in cui lo fa: non importa se si tratta della cameretta o del lettone, ai fini di un sonno piacevole per tutti è fondamentale creare una routine capace di tranquillizzare il bambino;
2. “Se mio figlio dorme con me non sarà mai autonomo e indipendente” Falso. La prossimità è percepita inconsciamente da tutti i bambini come metodo di conforto notturno e quando non ne avrà più bisogno il bambino deciderà autonomamente di non dormire più nel lettone;
3. “Se allattato al seno è più probabile che non dorma tutta la notte” Falso. È stato dimostrato scientificamente che il latte materno ha un andamento dinamico capace di modificare alcuni dei suoi componenti a seconda delle fasi del giorno e della notte. Se di notte nel latte materno ci sono melatonina e triptofano che favoriscono l’addormentamento, di giorno invece ci sono sali e cortisoli utili a stare svegli ed essere attivi;
4. “Passando dal latte materno a quello in formula mio figlio sicuramente dormirà tutta la notte” Falso. Nessun latte artificiale può garantire il dinamismo di quello materno e non c’è nessuna evidenza scientifica che, sostituendolo al latte della madre, questo possa favorire il sonno del bambino;
5. “Se lo lascio piangere per farlo addormentare da solo non succede nulla” Falso. Quando si sceglie di lasciar piangere il bambino finché non si addormenta, si può avere l’effetto contrario: può sentirsi abbandonato e questo può generare ansia in lui, tanto che quando si sveglierà di notte piangerà ancora di più a causa della paura dell’addormentamento. Non ci sarà un abbandono al sonno quanto ansia, paura e difficoltà a gestirlo;
6. “Se vuoi che dorma bene, insegnagli ad addormentarsi da solo” Falso. Non è corretto parlare di apprendimento di metodo, quanto di routine. Tutti i bambini amano la ripetitività delle azioni perché li rende capaci di prevedere cosa sta per accadere sia di giorno che di notte. Non esiste una routine uguale per tutti, ma questa deve essere
impostata sulla base delle abitudini del bambino e dei suoi genitori. Un esempio può essere quello di abbassare la luce, la voce e leggere una fiaba, mettere il bimbo nel proprio lettino e attendere che si addormenti. Tutte queste tappe di addormentamento lo aiuteranno ad imparare ad autoregolarsi anche di notte;
7. “Il bambino ha un sonno troppo agitato e si sveglia di continuo” Dipende. Il sonno dei lattanti, soprattutto nelle prime settimane di vita è molto diverso dal nostro. Apparentemente è un sonno agitato, fatto di versetti, micro-pianti, o anche movimenti a scatto, ma si tratta di comportamenti assolutamente fisiologici che mettono inutilmente in agitazione i neogenitori;
8. “Mio figlio non dorme abbastanza, voglio usare la melatonina” Dipende. L’uso della melatonina può essere estemporaneo e non può essere usata in maniera continuativa nel tempo. Meglio evitarla (salvo rari casi eccezionali) e impostare una buona routine che porti a risultati duraturi nel tempo, piuttosto che rimedi occasionali.