Roma, 8 novembre – Nelle terapie croniche, in particolare nelle dislipidemie, è stato osservato un preoccupante tasso di abbandono del trattamento, che supera il 40%. Questo fenomeno rappresenta una sfida significativa, poiché comporta una serie di conseguenze negative per i pazienti e per il sistema sanitario regionale. Quando un paziente decide di interrompere la terapia prescritta, l’investimento fatto dalla Regione per fornire il trattamento diventa un costo senza alcun vantaggio. Questo è particolarmente problematico nel caso delle dislipidemie, poiché si tratta di una condizione medica sintomatica che può portare a gravi conseguenze, come la formazione di placche arteriose che possono causare eventi come infarto o ictus. È pertanto di fondamentale importanza garantire l’aderenza al trattamento e il raggiungimento degli obiettivi terapeutici prefissati. Questo obiettivo può essere raggiunto attraverso l’instaurazione di un “patto terapeutico” tra il Servizio Sanitario Nazionale e il paziente, che comprende sia l’aspetto farmacologico della terapia che l’adozione di uno stile di vita salutare.
Questo patto può essere considerato quasi “contrattuale” nella sua natura, in quanto rappresenta un accordo bilaterale di carattere etico tra il medico curante e il paziente. In virtù di questo accordo, il medico si impegna a fornire una terapia adeguata e a monitorare attentamente il progresso del paziente, mentre il paziente si impegna a seguire il trattamento prescritto e ad adottare uno stile di vita sano.
Attraverso il mantenimento di questo patto terapeutico, si può ottenere una significativa riduzione dell’incidenza di eventi avversi correlati alla dislipidemia. In altre parole, garantendo una stretta collaborazione tra medico e paziente, si può ridurre il rischio di sviluppare complicanze gravi legate alla patologia. In conclusione, la lotta all’abbandono del trattamento nelle terapie croniche, come le dislipidemie, rappresenta una priorità per garantire sia la salute dei pazienti che l’efficienza del sistema sanitario-regionale.
Di tutto questo si parlerà nel corso di un convegno dal titolo “Aderenza terapeutica in cardiologia quale risorsa per il contenimento dei costi sociosanitari”, in programma lunedì 13 novembre, dalle ore 11, presso la Sala Tevere della sede della Regione Lazio (Via Cristoforo Colombo, 212), promosso da IISMAS e organizzato da DreamCom, con il patrocinio della Regione Lazio.
Il programma. Dopo i saluti istituzionali di Antonello Aurigemma (Presidente del Consiglio Regione Lazio), si avvierà il confronto tra medici, docenti, esperti e stakeholders, moderato da Aldo Morrone (Direttore Scientifico IISMAS – Istituto Internazionale Scienze Mediche, Antropologiche e Sociali; già Direttore Scientifico dell’IRCCS IFO San Gallicano).
Previsti gli interventi di: Francesco Fedele – Presidente INRC (Istituto Nazionale Ricerche Cardiovascolari); Furio Colivicchi – Presidente ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri); Pierluigi Russo – Direttore Ufficio Registri di Monitoraggio e Ufficio Valutazioni Economiche AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco); Walter Marrocco – Responsabile Scientifico FIMMG – Federazione Italiana Medici di Medicina Generale); Francesco S. Mennini – Docente di Economia Politica ed Economia Sanitaria, Università degli studi di Roma “Tor Vergata”; Giuseppe Quintavalle – Direttore Generale Policlinico Tor Vergata Roma; Emanuela Folco – Presidente Fipc (Fondazione Italiana per il Cuore); Elio Rosati – Segretario Regionale Cittadinanzattiva Lazio.