Durante la stagione estiva la pelle è più scoperta ed entra facilmente in contatto con altre persone e con l’ambiente. L’estate, quindi, è il periodo dell’anno in cui si possono verificare più di frequente le infezioni della pelle ed uno dei motivi principali per cui solitamente è richiesta una visita dermatologica è l’impetigine.
Dottoressa Laura Colli, Dermatologa e Venereologa di Humanitas Mater Domini.
Impetigine: di cosa si tratta?
L’impetigine è un’infezione superficiale della pelle causata tradizionalmente dallo Stafilococco aureo oppure dallo Streptococco pyogenes e interessa spesso i bambini. Questi batteri si trasmettono attraverso il contatto con superfici infette o altre persone, e penetrano all’interno della pelle attraverso piccole escoriazioni causate, ad esempio, dal contatto con la sabbia.
Come si riconosce l’infezione?
“Dapprima sulla pelle si nota una macchia rosea e rotondeggiante con la superficie zigrinata (secca, raggrinzita) che poi potrà sviluppare piccole vescicole molto fragili che rompendosi rilasciano il siero che forma delle croste «mieliceriche», cioè gialle come il miele. Se le vescicole, prima di rompersi, si fondono tra loro generando delle bolle di liquido trasparente causano, invece, l’impetigine bollosa”, chiarisce la dottoressa.
L’impetigine è molto infettiva e anche la persona affetta può diffonderla sul proprio corpo toccando le lesioni che causano prurito. Si può trasmettere anche ad altre persone se si entra in contatto con loro oppure se utilizzano oggetti infetti.
Come si cura l’impetigine?
Nel caso in cui durante la visita dermatologica viene diagnosticata un’impetigine è essenziale mantenere una buona igiene delle mani e usare un asciugamano differente per ogni membro della famiglia.
Se le lesioni sono poche si possono trattare con appropriate creme antibiotiche, altrimenti occorrerà seguire una terapia con antibiotici, osservando una scrupolosa igiene della pelle.