Mentre si avvicina il compleanno della Tavola periodica degli elementi, che il prossimo 6 marzo compirà 150 anni, Nature celebra sul suo sito le donne che hanno contribuito alla scoperta di numerosi elementi, come Lise Meitner, Ida Noddack, Marie Curie. Prima e dopo il chimico russo Dmitrij Mendeleev che ha dato il nome alla Tavola degli elementi, sono numerose le donne che hanno contribuito ad arricchire la lista degli elementi noti.
A differenza di Marie Curie, la cui scoperta del radio e del polonio le è valsa due premi Nobel, le storie di altre ricercatrici sono meno note e difficili da ricostruire. C’è ad esempio Julia Lermontova che, sollecitata da Mendeleev, affinò tecniche cruciali per studiare e mettere in ordine gli elementi: l’unica testimonianza del suo lavoro è nascosta negli archivi di Mendeleev.
Anche Lise Meitner lavorò nell’ombra: a Berlino tra il 1917-18 scoprì l’elemento 91 insieme a Otto Hahn, ma portando avanti le sue ricerche nel seminterrato e senza essere retribuita. Ida Noddack scoprì un nuovo elemento, il renio, con suo marito Walter Noddack, ma lavorando per tutta la vita come ospite nel suo laboratorio. Per fortuna ci sono anche delle eccezioni, come la francese Marguerite Perey, che nel 1939 ha scoperto il francio e nel 1962 è diventata la prima donna membro corrispondente dell’Accademia francese delle scienze.