Vivere in città modifica il modo in cui si vede il mondo. La percezione degli oggetti diventa infatti diversa, come indica l’esperimento condotto nella Queen Mary University di Londra e pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B.
Per scoprire se gli ambienti urbani possono alterare la percezione delle persone, i ricercatori coordinati da Miles Hansard e Isabelle Mareschal, hanno raccolto centinaia di foto di animali e oggetti artificiali, come biciclette, computer o panchine. Quindi, li hanno sovrapposti per creare immagini ibride, come un cavallo combinato con un tavolo, un rinoceronte combinato con un’auto o un elefante combinato con un divano. Questo perché le immagini ambigue, come quelle utilizzate nell’esperimento, sono uno strumento prezioso per sondare la percezione umana.
Le immagini così ottenute sono state fatte osservare da 20 volontari che vivevano in città ed è emerso che a essere notati per primi erano gli oggetti fabbricati dall’uomo, mentre gli animali erano percepiti in modo indistinto, come immagini sbiadite sullo sfondo.
Questo, secondo i ricercatori, suggerisce che le percezioni sono sostanzialmente alterate dall’ambiente in cui si vive. Gli esseri umani spesso si basano sulle esperienze passate per elaborare nuove informazioni: l’esempio classico è scambiare un serpente con un tubo da giardino. Ma vivere in nazioni industrializzate, dove si è esposti a un minor numero di oggetti naturali, potrebbe cambiare il modo in cui si vede il mondo.