Siamo soliti porre le funzioni motorie ad un livello più basso rispetto a quelle mentali. Tuttavia, sempre più ricerche scientifiche dimostrano che il movimento è fondamentale per potenziare lo sviluppo cognitivo e le connessioni neuronali, e per il mantenimento delle capacità di pensiero e memoria.
Il movimento dei bambini non è fine a sé stesso o un semplice passatempo. Dovrebbe essere la base dell’educazione, soprattutto nei primi anni di vita, perché grazie agli schemi motori e alla relazione fisica con la realtà, il bambino forma la logica mentale, apprende i concetti di prima e dopo, di spazio e di causa- effetto.
Nonostante la ricerca dimostri i benefici duraturi del gioco, ancora troppe nostre aule rimangono luoghi silenziosi, prive di qualsiasi elemento di motricità fisica.
I migliori organizzatori di corsi di lingue conoscono bene l’importanza di muovere il corpo per imparare una nuova lingua, soprattutto per i più piccoli. A tal proposito, è di estremo interesse la ricerca condotta dall’Istituto delle Scienze Cognitive e Cerebrali Umane di Leipzig, in Germania, la quale dimostra che gli studenti sono in grado di ricordare ed utilizzare meglio le parole insegnate attraverso il movimento. È sorprendente scoprire, sempre dalla stessa ricerca, che questo risultato non si applica solamente a parole che possono facilmente essere mimate o espresse dal movimento come “tagliare”, ma anche a parole astratte come “piuttosto” che non hanno un ovvio equivalente gestuale.
Esperienze di English Full Immersion come quella proposta da You Can Camp dell’Associazione Culturale Learn and Play, utilizzano proprio i suddetti principi per insegnare la lingua ed appassionare bambini e ragazzi all’inglese, coinvolgendo lo studente non solo a livello cognitivo, ma anche motorio ed emotivo. Anna Oliverio Ferraris e Alberto Oliverio dell’Università La Sapienza, spiegano molto bene a livello scientifico il legame tra corpo e linguaggio.
“Il linguaggio, è tutt’uno con i gesti, le azioni, le sensazioni. La gestualità e i sensi garantiscono il contatto con la realtà, la significatività delle parole e anche la memorizzazione delle stesse.”
I bambini imparano meglio se possono toccare, manipolare, vivere delle sensazioni fisiche. Il loro cervello cresce in relazione alla qualità degli stimoli che arrivano loro dai sensi.
Un’esperienza che va in questa direzione è il pomeriggio di formazione “Comunicare con i Bambini e i Ragazzi “, organizzato dalla società The Bridge – TTMT SA, una realtà che ricerca i migliori metodi educativi per la Scuola del terzo millennio.