L’abuso di alcol (o Binge Drinking) è un fenomeno che negli ultimi anni interessa sempre più giovani e adolescenti tra gli 11 e i 17 anni. Motivazione principale è il tentativo di facilitare l’integrazione nel gruppo dei pari tramite la percezione di essere maggiormente disinibiti e loquaci.
Ecco alcuni dati della Relazione sugli interventi realizzati nel 2021 in materia di alcol, trasmessa dal Ministero della Salute al Parlamento e riportata da lastampa.it
Sono oltre 8 milioni e 600mila i consumatori a rischio di avere una dipendenza da alcol in Italia e oltre 64.500 le persone alcoldipendenti prese in carico dai servizi sanitari nel 2020. In particolare “circa 800.000 minorenni e 2.500.000 di over 65 sono consumatori a rischio per patologie e problematiche alcol-correlate e la prevalenza degli uomini è superiore a quelle delle donne per tutte le classi di età a eccezione dei minorenni”.
Questi i dati della Relazione sugli interventi realizzati nel ’21 su alcol e problemi correlati, trasmessa dal Ministero della Salute al Parlamento e presentata alla Conferenza Nazionale Alcol 2022.
Tra i comportamenti a rischio nel consumo di bevande alcoliche il fenomeno del binge drinking, o assunzione di numerose bevande alcoliche al di fuori dei pasti e in un breve arco di tempo, «rappresenta tra i giovani l’abitudine più diffusa e consolidata, raggiungendo i valori massimi tra i 18-24enni».
E la tendenza è in crescita. «Nel 2019 il fenomeno riguardava il 16% dei giovani tra i 18 ed i 24 anni di età. Nel 2020 ha riguardato il 18,4% dei giovani tra i 18 ed i 24 anni di età».
E’ vero che negli ultimi anni c’è stata una tendenziale diminuzione nel consumo di alcol ma aumentano i consumi di tipo diverso e le «sfide alcoliche». Inoltre, si contano 3mila ricoveri in Pronto soccorso per intossicazione da alcol soprattutto tra giovanissimi. Lo ha affermato il ministro per le politiche giovanili, Fabiana Dadone, alla Conferenza nazionale sull’alcol.
«Il 76% degli studenti tra 15 e 19 anni fa consumo di una bevanda alcolica nella vita, il 71% ne ha fatto consumo nei 12 mesi precedenti l’indagine e il 43%nell’ultimo mese», ha sottolineato.