In occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico in tutta Europa, l’UNHCR, l’Agenzia dell’ONU per i Rifugiati, avverte che, per il terzo anno consecutivo, i bambini e i giovani rifugiati provenienti dall’Ucraina non potranno proseguire il percorso di istruzione dopo l’invasione su larga scala del Paese a febbraio 2022.
In un nuovo documento sulle politiche educative pubblicato oggi, intitolato “Education on Hold*”, l’UNHCR sottolinea che il 30-50% dei circa 5,9 milioni di rifugiati ucraini in Europa sono bambini, ma che solo circa la metà di loro è stata iscritta nelle scuole dei Paesi ospitanti per l’anno accademico 2022-2023.
Secondo i risultati del rapporto, i fattori che contribuiscono ai bassi tassi di iscrizione dei bambini rifugiati includono: barriere di tipo amministrativo, legale e linguistiche; mancanza di informazioni sulle possibilità di istruzione disponibili; esitazione dei genitori a iscrivere i propri figli nei Paesi ospitanti, poiché sperano di tornare presto a casa in Ucraina; incertezza sull’eventuale reintegrazione nel sistema scolastico ucraino.
Un altro ostacolo importante è la mancanza di posti nelle scuole nei Paesi ospitanti. Con l’arrivo di un numero senza precedenti di bambini rifugiati nei mesi successivi alla guerra, molte scuole dei Paesi d’asilo semplicemente non avevano lo spazio fisico o il numero di insegnanti necessari per rispondere e accogliere i nuovi arrivati.
L’UNHCR teme che, se non si interviene con urgenza, centinaia di migliaia di bambini ucraini rifugiati continueranno a non avere accesso all’istruzione anche quest’anno.
Con la guerra su larga scala in corso in Ucraina, sono necessari sforzi importanti per evitare danni a lungo termine all’apprendimento, al potenziale e alle prospettive dei bambini. L’interruzione del processo di istruzione continua a essere un problema importante, con circa 5 milioni di sfollati interni e le scuole distrutte come altre infrastrutture civili cruciali.
Per garantire l’inclusione dei bambini rifugiati nei sistemi educativi nazionali dei Paesi ospitanti in Europa, il documento dell’UNHCR sulle politiche educative delinea una serie di raccomandazioni chiave per i governi, al fine di ridurre le barriere e favorire l’apprendimento. Queste includono:
- Promuovere l’inclusione dei bambini e dei giovani rifugiati nei sistemi dedicati all’istruzione a livello nazionale ed europeo e aumentare la capienza nelle scuole affinché ogni bambino rifugiato possa essere accolto. Sebbene si possa ricorrere a misure temporanee nel breve periodo, la pianificazione a lungo termine e le risorse sono essenziali per garantire spazi, capacità e insegnanti adeguati. Per il prossimo anno gli Stati e le istituzioni scolastiche dovrebbero pianificare e garantire che tutti i bambini rifugiati possano iscriversi all’anno scolastico.
- Garantire che i genitori ricevano informazioni dettagliate sulle opportunità di istruzione per bambini e ragazzi e sui collegamenti con il sistema educativo ucraino, consentendo loro di prendere decisioni informate.
- Massimizzare la qualità e la compatibilità delle opportunità di istruzione disponibili per i rifugiati. Questo obiettivo può essere raggiunto mettendo in atto procedure rapide per il riconoscimento reciproco di voti, certificati e diplomi, condividendo i dati sul rendimento accademico e sulla mobilità e mettendo in atto leggi e direttive uniformi, preferibilmente a livello regionale, per rendere il più semplice possibile sia il soggiorno a lungo termine che il ritorno al sistema di istruzione ucraino.
Il documento fornisce anche informazioni pratiche per i genitori rifugiati e risponde a domande chiave sul reinserimento dei bambini nel sistema scolastico ucraino una volta che sarà possibile ritornare a casa.
L’UNHCR lavora in stretta collaborazione con l’UNICEF, che coordina la risposta in materia di istruzione dei partner umanitari in Ucraina e nei Paesi limitrofi.