Caro Papa Francesco
“Con profonda amarezza e disgusto per quello che sta accadendo in questi mesi in Italia, e che sta ancora continuando, mi rivolgo anche a Lei con profonda sincera commozione e grande speranza.
Mi rivolgo a Lei, Sua Santità, prima ancora perché è Papa e poi perché è anche un Uomo la cui esperienza di vita, contrassegnata da umiltà e dall’amore per il prossimo, la fa essere esempio Vero e concreto di quanto Lei ha fatto in tutta la sua vita e sta ancora facendo per l’Umanità intera.
Lei non è certo rimasto indifferente ai tanti morti che questa epidemia ha causato negli ospedali, ai tanti anziani morti nelle case di riposo e sono certo che ha intensamente pregato per tutti soprattutto per le famiglie.
Lei, Sua Santità, non è rimasto indifferente in occasione della tante bare trasportate dei militari per la cremazione senza che i familiari potessero neppure dare l’ultimo saluto in chiesa.
Per tutto questo, Sua Santità, sono certo che Lei e tutta quanta la Chiesa siete veramente tristi e pregate incessantemente affinché tutto passi.
Sua Santità sono certo che Lei è molto ma molto dispiaciuto perché i morti sono stati tanti e continuano ad essere tanti anche in tutto il mondo.
Sono altresì certo che Lei, Sua Santità, segue tutto quello che noi, stiamo vivendo e patendo con le nostre famiglie rinchiusi in casa e privati da ogni libertà e sono certo che Lei comprende bene cosa significa tutto questo perché Lei ha combattuto, con la preghiera, la mancanza di questo diritto e continua ancora a farlo senza riserve di alcun tipo e genere.
Credo pure, Sua Santità, che non le sfuggono le grida di dolore e di fame di tante famiglie e persone che qui in Italia, oltre alla sofferenza per la perdita di cari si trovano, richiuse in casa senza soldi, senza lavoro, con le attività chiuse, con debiti da pagare e tanto altro ancora, e sa bene che non giocano affatto a monopoli, come alcun spot pubblicitari hanno esortato di fare, e neppure fanno esercizio fisico.
Gran parte delle persone è dilaniata psicologicamente, non dorme la notte e pensa: come far quadrare i conti per mangiare con le 600 euro che lo Stato ha dato, ma non ancora a tutti, quando arriverà la cassa integrazione, quando potranno iniziare a riaprire le saracinesche e lavorare, con le Banche che gli dovranno concedere a prestito i soldi per far ripartire le attività, al fisco che, sembra ormai certo, riavvierà al più presto la riscossione delle tasse, anche quelle pregresse e senza tenere conto dei mancati ricavi scaturenti dalla chiusura a cui sono stati obbligati, e tanto altro ancora……
Sono certo, infine, Sua Santità che tutto questo Lei lo sta osservando attentamente, altrimenti, credo, non avrebbe detto “Famiglie fanno la fame e arrivano gli usurai”, e credo pure che non gli stia sfuggendo, rispetto alle responsabilità ascrivibili per questi drammi e il modo in cui si sta operando, alcun particolare comportamentale di nessuno di quelle persone che Governano la politica di questo Paese.
Voglio credere, anzi ne sono certo che, anche Lei Sua Santità, l’idea, se La sia fatta rispetto alle tante bugie, contraddizioni, ipocrisie e ambizioni “planetarie” che stanno tremendamente colpendo il popolo italiano e la dignità di tutti. Credo fermamente che tutto questo non sia una cosa buona, affatto, e soprattutto non sia esemplare per nessuno.
Però Sua Santità mentre Lei, nel Governare la Chiesa nel Mondo ed essere Vicario di Cristo e Pastore qui in terra della Chiesa universale, è esempio di vita per tutti, soprattutto per quello che fa, chi governa socialmente il popolo, non mi pare faccia la stessa cosa così da essere un esempio come lo è Lei che tra l’altro è pure la massima espressione di governo di uno Stato che non mi pare usufruisca né di autista e neppure di macchine blu eppure tutto il mondo, ed ogni capo di Stato si inchina, con amore, al Suo cospetto.
Papa Francesco credo non sono poche le persone che pregano per Lei qui in Italia e in tutto il mondo e spero che Lei possa pregare in favore di chi le scrive che ha molto ma molto bisogno delle Sue preghiere così come le stesse preghiere spero Lei li rivolga a tantissime altre persone, qui in Italia, desideriamo fermamente ritrovarci, dopo questa terribile catastrofe, una classe politica di governo che sappia dialogare e costruire sempre ponti di conversazione tra le persone per operare, unicamente, verso il rispetto ed al bene sociale e verso un futuro che non venga mai più segnato da queste drammatiche vicende”.
Avv. Saverio Lauretta