Valorizzare le contaminazioni e le diversità che popolano il Mediterraneo, favorire l’integrazione sociale, lavorativa e abitativa e stimolare il confronto e il dialogo attraverso il diritto al cibo e il piacere della tavola: è il messaggio che anima da oggi a domenica 29 ottobre la seconda tappa del festival Venti Mediterranei, inaugurato questa mattina presso le Fonderie Ozanam di Torino.
Dopo l’evento tenutosi ad Agrigento a fine settembre, l’edizione piemontese approda nell’area di Porta Palazzo, nel quartiere Aurora, con una tre giorni di conferenze, talk, cene, laboratori e tour guidati. I protagonisti, ancora una volta, sono i ragazzi minori stranieri non accompagnati (MSNA) impegnati nelle attività di Youth&Food – Il cibo veicolo di inclusione, il progetto di Slow Food selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
«Non è un caso che oggi il nostro viaggio tra i Venti Mediterranei cominci dalle Fonderie Ozanam. Per molti ragazzi del progetto queste mura rappresentano rinascita, salvezza e riscatto» ha affermato Abderrahmane Amajou, coordinatore della Rete Migranti di Slow Food e referente di Youth&Food. È proprio qui, infatti, che dal 2022 circa 30 giovani stanno prendendo parte a una serie di corsi di ristorazione, italiano e informatica che li ha visti formarsi e inserirsi in cucina e in sala a livello professionale. Un percorso di accompagnamento che proseguirà anche nel 2024 e che mira a creare un network di ristoratori solidali con cui avviare collaborazioni stabili.
«Oggi vogliamo superare la parola scontro per creare coesione, abbattere barriere e polarizzazioni per fare delle differenze un valore aggiunto, partire dal cibo e dalla tavola per fare luce su tematiche politiche, sociali, culturali e legislative. Obiettivi che dal 2022 portiamo avanti con Youth&Food».
«Da sempre il cibo è un grande veicolo di integrazione che avvicina le persone di lingue e culture diverse e ha in sé un duplice significato di identità e di incontro – ha sottolineato Jacopo Rosatelli, Assessore al Welfare del Comune di Torino -. Il progetto Youth&Food, che prevede il coinvolgimento di minori stranieri non accompagnati, ha il merito di valorizzare la funzione di inserimento sociale e di opportunità lavorativa per i giovani migranti che accogliamo sul nostro territorio. Il cibo si conferma dunque strumento di integrazione sociale e conoscenza dei popoli».
Durante l’incontro è stato proiettato un contributo video di Marco Rossi Doria, presidente di Con i bambini sul tema della povertà educativa minorile.
«Il progetto riesce a dare un’opportunità vera ai ragazzi, consente loro di mettersi in gioco e confrontarsi attraverso la cucina – spiega Loris Passarella, presidente della Cooperativa Meeting Service Catering Onlus che svolge corsi di ristorazione per soggetti svantaggiati, servizi di catering e gestisce il ristorante pizzeria presso Le Fonderie Ozanam -. Negli anni abbiamo sviluppato una rete di locali che ci permette di inserire i ragazzi in molteplici contesti lavorativi. Siamo una grande famiglia, fatta di storie, terre lontane e aneddoti. Qui i sogni si abbracciano, le passioni si fondono e i sapori si creano insieme. Perché insieme c’è più gusto».
Tra i ragazzi coinvolti progetto, all’inaugurazione ha partecipato Kareem Mohyeldeen Abdelnazor Ahmed, che è partito da Asyut, grande centro affacciato sul Nilo, nel cuore dell’Egitto, per trovare lavoro e aiutare la sua famiglia. Grazie al progetto Ortobra, a Torino ha svolto uno stage da Eataly, nell’area dell’ortofrutta, e oggi lavora nella sede milanese, perché per Kareem «lavorare la terra è uno dei lavori più nobili che possiamo svolgere. Youth&Food mi ha permesso di valorizzare l’impegno dei contadini, un messaggio che spero di portare anche nel mio Paese. La rete composta dalle diverse associazioni per me è stata un salvagente: ci ha insegnato a vivere in autonomia e a organizzare la nostra vita. Ormai siamo adulti, anche se abbiamo poco più di diciott’anni».
Venti Mediterranei: un assaggio del programma
Oggi venerdì 27 ottobre, alle 16 si esplora il rapporto tra I MSNA e la città – Come accoglie Torino? in una talk realizzata in collaborazione con l’Ufficio Minori Stranieri della Città di Torino, mentre ad aprire la giornata di sabato 28 è la conferenza Gastronazionalismi – Sovranità o sovranismo alimentare?, seguita alle 15.30 dalla talk Food Wave – Una riflessione su politiche alimentari locali e politiche giovanili. Domenica alle 11.30 si parte per un Viaggio Mediterraneo in Porta Palazzo con i mediatori gastronomici, mentre alle 19 e alle 20 protagonisti sono i popoli rom, le loro molteplici tradizioni e le sfide che devono affrontare ogni giorno.
Non mancano poi gli appuntamenti gastronomici: la cena sotto le stelle all’insegna del contrasto allo spreco alimentare, il tour mediterraneo fra le culture del caffè in collaborazione con il Museo Lavazza, il workshop “L’Oro del Mediterraneo” dedicato all’olio d’oliva e il Pranzo Piemontunisino, che alterna piatti tradizionali come il cous cous a particolari contaminazioni. Da non perdere l’Orchestra Terra Madre con la sua musica gitana e la proiezione del documentario ‘Le mille e una notte’, girato a Torino, i cui protagonisti sono alcuni ragazzi italiani con background migratorio.