
ROMA – Prima della sosta forzata per lo scoppio della pandemia, Alessio Sakara si era posto come obiettivo almeno altri tre o quattro anni di carriera. Oggi quell’idea non è affatto cambiata. I mesi in casa avrebbero potuto portarlo a riflessioni o ripensamenti, ma non sarebbe stato nel suo stile. Già, perché l’atleta romano (che compirà 39 anni il prossimo 2 settembre) ha fatto della perseveranza una delle sue regole di vita, che l’hanno accompagnato per tutta la sua storia, dentro e fuori dall’ottagono. Così è riuscito a diventare una vera e propria icona delle arti marziali miste italiane, un pioniere andato a esportare il tricolore negli Stati Uniti, lottando prima in UFC e poi in Bellator MMA, mettendo insieme un palmares di 39 incontri complessivi e 24 vittorie, di cui 18 per KO.
Sakara, pronto al ritorno
E oggi, come racconta a Repubblica.it, ha ancora tanta fame: “Non vedo l’ora di tornare a combattere, mi manca da morire. Mi sono sempre allenato durante questo periodo, ho la fortuna di avere la palestra in casa. Certo, senza partner è stato complicato da un certo punto di vista, ma dall’altro ho avuto modo di perfezionarmi in alcuni fondamentali in piedi e a terra che nella frenesia quotidiana a volte si tendono a dare per scontati”. Adesso invece l’allenamento è tornato “alla normalità”, con il prossimo incontro nel mirino: “Proprio oggi ho saputo che tornerò a combattere tra il 24 settembre e il 10 ottobre, con un avversario che sarà definito all’inizio della prossima settimana. Mi farò trovare pronto, anche se ci sono state delle difficoltà oggettive. Il mio team di appartenenza d’altronde è in America, ma se fossi andato lì avrei dovuto perdere un mese di tempo, con due settimane di quarantena al mio ingresso negli Stati Uniti e altre due al mio rientro in Italia. Chiaramente non era fattibile, così sto lavorando a Roma, avvalendomi dell’aiuto di molte persone, tra cui i miei allievi, scegliendo i migliori in diverse specialità, dalla lotta in piedi a quella a terra, passando per gli striker e molti altri. In un periodo come questo bisogna fare di necessità virtù”.
Durante il lockdown
Proprio quello che ha fatto durante il lockdown, che paradossalmente è stato molto florido per lui dal punto di vista delle iniziative. Nel corso della quarantena, infatti, Alessio Sakara ha prima sfornato il suo primo libro “Ogni giorno in battaglia” (al primo posto nella classifica dei Bestseller di Amazon sulle arti marziali) e pure la sua Accademia, la Legios Academy: “Diciamo che mi sono dato parecchio da fare, non sono uno che ama stare con le mani in mano. In quel periodo mi sono guardato intorno, come tanti atleti era complicato capire come riuscire ad andare avanti. Per questo ho deciso di realizzare un progetto che tenevo nel cassetto da 2-3 anni. Tantissime persone volevano imparare qualcosa da me. Così, insieme alla DigitalFastMind abbiamo creato questa piattaforma, in cui sono docente insieme ad altri specialisti, con corsi su training, fighting e mentality. Una crescita personale a 360 gradi, insomma, adatta a chiunque visto che ci sono diversi livelli di difficoltà. Praticamente in questa accademia viene messa in pratica la forma mentis che racconto nel mio libro, un’altra soddisfazione che mi sono tolto. Mi aspettavo che la mia prima pubblicazione potesse andare bene, ma non così tanto sinceramente. E quando sarà di nuovo possibile, lo porterò con me anche quando andrò nelle scuole per la mia campagna anti-bullismo”.
I prossimi obiettivi
Esportare il suo “codice del legionario” è uno dei prossimi obiettivi, da associare ovviamente a quelli agonistici: “Sotto questo punto di vista voglio finire bene quest’anno e iniziare il prossimo ancora più carico, sperando che sia passata definitivamente questa pandemia. Sono sempre orientato a combattere per altri tre o quattro anni. E se dovessero fare davvero quel torneo per i 93kg di cui si parla da tempo, punterò a rientrare nei primi 8 di Bellator MMA”.
Fonte www.repubblica.it