Prosegue la corsa verso l’alto dei futures relativi alle principali materie prime agricole. Nelle ultime ore si è registrato un aumento che sfiora il 10 per cento per il grano. Per mais e soia l’incremento è, rispettivamente, del 5 e del 4 per cento.
«Sull’andamento delle quotazioni – sottolinea Confagricoltura in una sua nota – incide prima di tutto il blocco dell’attività nei porti dell’Ucraina. I mercati riflettono l’assoluta incertezza sui tempi e sulle modalità per la ripresa delle esportazioni di prodotti agricoli. Sale, inoltre, la tensione nei Paesi che sono i principali destinatari dei cereali prodotti in Ucraina e nella Federazione Russa. È il caso dell’Egitto e della Tunisia, dove le scorte disponibili sono in grado di coprire il fabbisogno interno fino a giugno. Inoltre, sono state riviste al ribasso le previsioni relative ai raccolti di cereali in Argentina e Brasile a causa di una stagione particolarmente secca. Alla cerimonia di apertura del Salone Internazionale dell’Agricoltura, in corso a Parigi, il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato un piano di resilienza per l’agricoltura in ambito europeo e nazionale, per arginare l’impatto della crisi in atto. A nostro avviso, il piano dovrebbe puntare in due direzioni: sostenere i redditi degli agricoltori tagliati dalla crescita dei costi di produzione e salvaguardare il potenziale produttivo del sistema agroalimentare europeo. La riduzione della produzione avrebbe effetti particolarmente negativi sull’inflazione».
Confagricoltura rileva inoltre che, per quanto riguarda i cereali, stando agli ultimi dati della Commissione, la produzione negli Stati membri della Ue si è attestata a 291 milioni di tonnellate nella campagna di commercializzazione 2021-2022, con un aumento del 4 per cento sulla media quinquennale. Grazie a questi livelli di produzione, le esportazioni di grano verso i Paesi terzi hanno superato in valore i 7 miliardi di euro nel 2020.