Sono state ultimate le riprese estive del film “Il Monaco che vinse l’Apocalisse” diretto da Jordan River. Nel cast anche l’attore australiano-britannico Bill Hutchens che il 24 giugno è stato in Italia sul set della Città di Pietra, tra antiche pergamene e oggetti sacri, per una scena di intensa magia cinematografica, nel fascino del Medioevo. Hutchens nel film veste i panni del cabbalista ebreo incontrato dall’abate fondatore dell’ordine florense durante la traversata nel deserto lungo la strada per Gerusalemme.
Il ruolo del giovane Gioacchino che s’incammina nel deserto per raggiungere la Città Santa è stato invece affidato a Francesco Turbanti, un giovane attore italiano attento ai dettagli, che in questo film ha dovuto lavorare molto sull’interpretazione nella trasformazione in linea con l’esegesi spirituale del personaggio vissuto nel 1200.
Le riprese del film proseguiranno poi a fine anno in varie località del Lazio, tra cui a Roma a Cinecittà, e in altre regioni per scene invernali che interesseranno altre interessanti location. Diverse le tappe del sud che hanno visto la troupe cinematografica in questi giorni, tra cui il Castello di Oriolo (tra i borghi più belli d’Italia) e lo splendido castello federiciano di Roseto Capo Spulico, così come il canyon di Civita, le cosiddette piccole ‘dolomiti’ di Frascineto, il fiume di San Sosti nel Parco Nazionale del Pollino, l’antico ponte di Annibale a Scigliano, nonché il cuore di Cosenza, che ha visto la Cattedrale come scenario cinematografico; si è proseguito poi con tappa ai Calanchi di Cutro e alle grotte di Pietrapaola e di Zungri, ovviamente non potevano mancare San Giovanni in Fiore e la bellezza della natura de I Giganti della Sila.
La produzione ha annunciato che ci saranno altri nuovi attori, un mix anche di artisti e di talenti che sono stati selezionati dopo un’attenta analisi di fisiognomica. Per la scelta delle diverse comparse il regista si è recato personalmente nei posti per selezionare volti nuovi, per una proposta inedita, lontana dai luoghi comuni.