Pubblicato il: 08/08/2019 12:27
Il 9 agosto si celebra il Tartaday, la giornata dedicata alla salvaguardia delle tartarughe marine e del loro habitat organizzata dai partner e dai Centri di recupero e cura delle tartarughe marine del progetto Ue TartaLife che da 5 anni lavorano ininterrottamente, 365 giorni l’anno, per contribuire alla conservazione della tartaruga marina.
Specie protetta a livello internazionale e inserita nella lista rossa delle specie in pericolo dell’Iucn, la tartaruga marina ha rischiato di estinguersi soprattutto a causa del crescente impatto delle attività antropiche.
E sebbene la situazione sia ora in lieve miglioramento, grazie all’aumento della sensibilità e della consapevolezza nei confronti di questa specie, c’è ancora molto da fare. Troppe tartarughe ancora muoiono nel Mediterraneo perché soffocate dalle plastiche, intrappolate nelle reti, intossicate dai rifiuti, ferite dalle eliche.
Per questo, il progetto TartaLife ha puntato proprio sui pescatori “sviluppando e diffondendo attrezzi da pesca a basso impatto, potenziando i centri di recupero, formando i pescatori su cosa fare in caso di catture accidentali – spiega Alessandro Lucchetti del Cnr-Irbim di Ancona, capofila del progetto – Dopo 5 anni possiamo dire di avere pescatori più consapevoli, responsabili e collaborativi e questo è senza dubbio il risultato più confortante, anche se tanto resta da fare e tanto continueremo a fare”.
Grazie al progetto europeo sono complessivamente 18 le strutture che a vario titolo fanno parte della rete TartaLife, dai nuovi presidi di primo soccorso ai punti di raccolta e monitoraggio. Dall’inizio del progetto sono state recuperate oltre 1500 tartarughe: curate e rimesse in libertà dopo aver subito traumi o incidenti di vario tipo, come l’ingestione di plastica o ami, imbrigliamento in corpi estranei che ostacolano il movimento (dalle reti abbandonate alle lenze o i sacchi di plastica), traumi da collisioni con imbarcazioni.
In occasione del Tartaday, queste strutture aprono le porte ai visitatori organizzano iniziative in tutta Italia per illustrare il loro lavoro e far conoscere da vicino il mondo delle tartarughe marine. Si potrà sperare nella schiusa di un nido a Stromboli o assistere alla liberazione di una tartaruga curata nel centro di recupero dell’Area marina Protetta delle Egadi; partecipare a un’escursione in barca a vela sulle tracce delle tartarughe a Volano, alla foce del Po, oppure visite guidate al Museo del Mare a Pioppi nel Cilento.
Adnkronos.