Le donazioni serviranno a curare gli animali nei centri di recupero e a mettere a dimora subito 10.000 piante del progetto “Due miliardi di alberi per l’Australia” che mira a ripristinare gli ecosistemi entro il 2030
Dallo spazio, l’Australia appare coperta da una nuvola di fumo. Ma il dramma dell’Australia in fiamme è lontano solo geograficamente: ci coinvolge tutti. Per questo il WWF ha lanciato il numero solidale 45585, attivo dal 15 al 29 gennaio, grazie al quale è possibile donare (con SMS e chiamate) per sostenere l’attività dei centri di recupero nella cura degli animali scampati alle fiamme e per mettere a dimora le prime 10.000 piante del progetto “Due miliardi di alberi per l’Australia”, che mira a ripristinare gli ecosistemi entro il 2030.
Le immagini dei roghi arrivano ogni giorno nelle nostre case, con i poveri koala che tentano inutilmente di scampare alle fiamme arrampicandosi in cima agli alberi, e le conseguenze disastrose dei cambiamenti climatici si toccano con mano anche in Europa. Fino ad oggi sono circa 10,7 milioni gli ettari di terra australiana andati in fumo, una superficie più vasta dell’intero Portogallo.
Almeno 28 persone sono morte e oltre 2.000 case sono state distrutte. Il Nuovo Galles del Sud ha dichiarato lo stato di emergenza e lo stato di Victoria quello di calamità, mentre le fiamme stanno imperversando anche nel Sud dell’Australia e nella parte occidentale del paese.
Oltre un miliardo di animali uccisi direttamente o indirettamente dagli incendi. Un bilancio che può essere descritto con una sola parola: apocalisse. La causa è il caos climatico provocato dall’uomo: il 2019 è stato infatti l’anno più caldo e secco della storia australiana, cosa che ha consentito agli incendi di svilupparsi e propagarsi con una intensità senza precedenti.
Simbolo di questo dramma è certamente il koala che, come tante altre specie australiane, è endemico, vive cioè solo nel continente. Gran parte delle foreste di eucalipto, habitat d’elezione di questo piccolo marsupiale arboricolo, sono bruciate. E con queste anche diverse migliaia di koala sono morti (si parla di oltre un terzo della popolazione totale del New South Wales, circa 8.400 individui) e oggi la specie si è pericolosamente avvicinata al baratro dell’estinzione. Ad andare in fiamme non sono solo gli straordinari eucalipti con i koala, ma anche opossum, canguri grandi e piccoli, wallaby, vombati, ornitorinchi, echidna e tanti rari marsupiali, come l’antechino e il bandicoot (piccolo marsupiale onnivoro). Il dramma degli incendi che stanno distruggendo molte aree naturali ha colpito gravemente anche altre specie uniche al mondo come il Potoroo dai piedi lunghi (Potorous longipes), un piccolo marsupiale grande quanto un coniglio che vive solamente nelle foreste umide e temperate dell’Australia sud-orientale, ma anche la Volpe volante dalla testa grigia (Pteropus poliocephalus), uno dei pipistrelli più grandi del pianeta.
Ogni specie che scompare è una perdita inestimabile per la biodiversità mondiale e secondo gli ecologi, questi mesi di incendi intensi e senza precedenti, quasi certamente spingeranno diverse specie all’estinzione. Gli incendi hanno portato indietro di decenni gli sforzi di conservazione.
I progetti che andremo a sostenere
Vigili del Fuoco e volontari stanno facendo il possibile per fermare il fuoco e dare soccorso agli animali sopravvissuti a questa catastrofe. Ma c’è bisogno del sostegno di tutti, ecco perché il WWF Italia ha deciso di attivare una numerazione solidale per raccogliere fondi da destinare al sostegno dei centri di recupero che si dedicano agli animali feriti e alle azioni di messa a dimora dei primi 10mila alberi che rappresenteranno l’habitat rifugio per gli animali sopravvissuti. Quando gli incendi saranno stati domati, il WWF contribuirà poi a ripristinare gli ecosistemi danneggiati attraverso il progetto “Due miliardi di alberi per l’Australia”, per ricreare gli habitat delle specie minacciate entro il 2030. Questa grande operazione ricostituirà anche le risorse di sostentamento necessarie alle comunità locali.