Il panda rosso (Ailurus fulgens) è un piccolo mammifero che abita le foreste montuose di Cina, India, Nepal, Bhutan e Myanmar, e daun nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Accademia delle scienze di Pechino e pubblicato su Science Advances emerge che si tratti di due specie distinte. Il team del ricercatore Yibo Hu, infatti, ha analizzato il DNA di 65 panda rossi selvatici, evidenziando le differenze genomiche tra gli esemplari cinesi e himalayani e deducendo che la separazione potrebbe essere avvenuta circa 250 mila anni fa.
“Oggi esistono poche migliaia di individui di queste due specie distinte e preziose, e a causa della riduzione della porzione di habitat naturale e delle pratiche di caccia il numero di panda rossi diminuisce ogni giorno”, affermano i ricercatori.
“Lo studio di Hu e colleghi dell’Istituto delle Scienze di Pechino è di enorme importanza per migliorare i programmi di conservazione dei panda minori, già consideranti ‘in pericolo’ dalla IUCN per il numero esiguo di individui (meno di 10.000) e il rapido declino –dichiara Marco Galaverni, direttore scientifico del WWF Italia -. In particolare, la scoperta dell’esistenza di due specie distinte, separate da centinaia di migliaia di anni di evoluzione, richiede la rapida elaborazione di nuovi piani di conservazione, specifici per ciascuna di esse, ed in particolare per quella Himalaiana, la più prossima all’estinzione. Se il panda gigante rimane a ragion veduta il simbolo globale della natura in pericolo, i panda minori rappresentano oggi una priorità ancora più urgente, di cui il WWF si sta occupando con progetti di conservazione dei loro fragili habitat in Nepal e Buthan e cercando di ridurre gli impatti delle attività umane su queste magnifiche specie”.