Paride Antolini ( Presidente dell’Ordine dei Geologi dell’Emilia – Romagna) : “Nell’entroterra dell’Emilia – Romagna, la situazione non è diversa, non ci sono i fiumi come nella bassa, ma il corso torrentizio procura seri danni, erosioni di sponda e tracimazioni diffuse. il Lamone in piena a fine giornata comincia a tracimare in sponda sinistra verso il centro di Faenza”.
“La tempesta perfetta è arrivata, mai dal dopoguerra una situazione simile, l’Allerta meteo dell’Emilia-Romagna ci avvisava da qualche giorno della situazione che avremmo vissuto, qualcuno incredulo non ci credeva. Il 15 maggio l’abbiamo passato con un bel sole, sembrava impossibile, ma dalle prime ore del 16 maggio le prime gocce e poi il diluvio, nella mattinata si leggeva dei primi allagamenti, ancora tutto sommato modesti rispetto a quello che da lì a poco sarebbe successo. Nelle prime ore del pomeriggio il Sindaco di Cesena lancia l’appello: Allerta meteo Rossa, AVVISO AI CITTADINI, è probabile l’esondazione del fiume Savio, allontanarsi dagli argini, abbandonare i piani terra, e gli scantinati. L’acqua si alza prima qualche metro poi qualche decimetro, qualche centimetro dalla tracimazione e ci siamo; il Savio comincia a tracimare in zona Ponte Vecchio, le immagini sono quelle di tutte le alluvioni che abbiamo visto in questo martoriato paese che si chiama Italia; poi comincia a tracimare anche nella zona del Ponte Nuovo, la sede della Croce Rossa allagata, tracima anche in sinistra e allaga il quartiere di San Rocco. Le aree di Cesena vicino al Fiume diventano delle “aree di laminazione”, il fiume si è ripreso quello che l’uomo gli aveva tolto in secoli di Storia. Anche nel vicino comune di Bertinoro la situazione non è diversa, interi quartieri, frazioni allagate.
Il Resto della Romagna non sta meglio, si susseguono le notizie delle tracimazioni, da sud di Bologna fino a Riccione dove si registrano allagamenti. Nel faentino esonda il Marzeno, il Lamone in piena a fine giornata comincia a tracimare in sponda sinistra verso il centro di Faenza.
Nell’entroterra la situazione non è diversa, non ci sono i grandi fiumi come nella bassa, ma il corso torrentizio procura seri danni, erosioni di sponda e tracimazioni diffuse. Le frane, queste maledette frane che noi geologi studiamo e cerchiamo di domare, a volte con successo e a volte impotenti. L’appennino romagnolo è devastato, a Modigliana non solo frane, anche il torrente Marzeno ha allagato le case prospicienti.
Dalla Riviera immagini viste appena 6 mesi fa, la mareggiata ha allagato e danneggiato le strutture balneari, da poco messe a lucido per l’imminente stagione. La più eloquente è l’immagine di una motovedetta della Guardia Costiera nella spiaggia riminese vicino ad un moscone di salvataggio rosso adagiato poco distante.
Ora aspettiamo le prossime ore, la prossima giornata, incollati ai bollettini dell’Allerta Meteo Emilia-Romagna, ringraziamo la Protezione Civile, le Forze dell’Ordine e tutti i volontari che in questo momento sono in prima fila, ora è il momento di salvare vite umane”. Lo ha affermato Paride Antolini, Presidente dell’Ordine dei Geologi dell’Emilia – Romagna.