Roma, 17 maggio 2023 – “La nuova drammatica ondata di maltempo che si è abbattuta sulle zone centrali del Paese, colpendo in particolare l’Emilia-Romagna e le Marche, non ha fatto altro che aggravare sensibilmente il già salato conto dei danni a carico dei produttori agricoli, anche se in simili frangenti le ripercussioni materiali passano certamente in secondo piano davanti alle terribili notizie sul conto delle vittime e dei dispersi”. Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Tommaso Battista intervenendo all’odierno vertice nella sede della Protezione Civile, svoltosi alla presenza, fra gli altri, dei ministri per la Protezione Civile Nello Musumeci e dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida e del viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo.
“Nell’esprimere il profondo cordoglio della Copagri, desideriamo innanzitutto manifestare la nostra vicinanza alle migliaia di persone colpite, ringraziando i Vigili del fuoco, la Protezione Civile e tutte le forze dell’ordine per la pronta azione messa in campo per tutelare e assistere la popolazione”, ha aggiunto Battista, segnalando che “la situazione è particolarmente grave nelle campagne e nelle aree rurali, che per la loro natura sono più isolate e difficilmente raggiungibili”.
“Atteso che, per ovvi motivi, è al momento impossibile fare una stima dei danni nei campi, si può tranquillamente parlare sin da ora di perdite molto ingenti, poiché la furia dell’alluvione ha completamente distrutto intere coltivazioni, causando al contempo danni non indifferenti alle strutture e mettendo a serio rischio l’incolumità degli animali, che in moltissimi casi risultano dispersi”, ha evidenziato il presidente.
“Solo in Emilia-Romagna, parliamo di centinaia di ettari di terreni allagati in zone particolarmente ricche di frutteti, vigneti, allevamenti, nonché di produzioni di cereali, sementiere e orticole, tutte colture ad alto reddito e dal forte impatto occupazionale”, ha rimarcato Battista, spiegando che “i danni ai seminativi sono attualmente difficili da stimare, in quanto dipenderà dalla velocità di deflusso delle acque, anche se nelle zone prossime alla rottura degli argini i raccolti e le produzioni orticole possono essere già dati per persi”.
“La drammatica alluvione palesa ancora una volta la grande necessità per l’Italia di dotarsi di un serio e strutturato piano nazionale di assetto idrogeologico che contrasti con decisione il consumo di suolo e l’incuria del territorio, contenendo gli effetti del cambiamento climatico e del surriscaldamento globale”, ha concluso il presidente, ad avviso del quale “è fondamentale intervenire sul versante economico per sospendere i versamenti e gli adempimenti nelle zone alluvionate, così come già fatto per i mutui e i pagamenti, nonché sul fronte del lavoro per gli oneri previdenziali, valutando inoltre la possibilità di incrementare le percentuali di indennizzo per le colture colpite dall’alluvione, sulla base di quanto previsto dal fondo Agricat”.