«Mille medici l’anno che decidono di andare a lavorare all’estero rappresentano una sconfitta per tutti. E una emergenza nazionale: se ai colleghi che lasciano il proprio Paese aggiungiamo i tanti medici che ormai quotidianamente decidono di lasciare il Servizio sanitario nazionale, appare evidente come la carenza di personale che attanaglia gli ospedali di tutta Italia sia destinata ad aggravarsi. E allora chi si prenderà cura della salute dei cittadini?». Così Guido Quici, Presidente del sindacato dei medici Federazione CIMO-FESMED, commenta il dato fornito dalla Federazione degli Ordini dei Medici in merito al numero di certificati richiesti ogni anno dai camici bianchi per trasferirsi all’estero.
«Proprio ieri la Federazione CIMO-FESMED ha inaugurato sui propri canali social una nuova rubrica, “La fuga di Ippocrate”, che in poche ore ha ottenuto migliaia di reazioni, condivisioni e commenti, e che invito tutti a leggere per comprendere le drammatiche condizioni in cui i medici sono costretti a lavorare. Non stupiamoci, allora, se decidono di abbandonare l’ospedale o, addirittura, l’Italia, in cerca di migliori condizioni di lavoro e maggiori opportunità di carriera ed economiche. Lo ripetiamo ancora una volta: occorre rendere nuovamente attrattivo il Servizio sanitario nazionale ed incentivare i professionisti che decidono di lavorare nella sanità pubblica. Se si ha a cuore la salute dei cittadini, questa dovrebbe essere l’emergenza prioritaria da affrontare».