Il prossimo 6 maggio esce in libreria L’IMPERATRICE, il nuovo romanzo dell’autrice rumena Liliana Nechita.
Liliana Nechita, Premio Donna dell’anno in Romania nel 2013, vive in Italia da oltre 15 anni e per vivere accudisce i nostri anziani, ma da sempre ha riservato gran parte della sua vita alla scrittura.
Sono nata in pieno comunismo, ho sempre avuto due vite: una nella quale dovevo sopravvivere, crescere le mie figlie (divorziata da giovane, le ho cresciute da sola) e per questa ho lavorato come operaia e tecnico di produzione in una fabbrica di abbiglia-mento; la seconda vita si svolgeva di sera quando, tornata dal lavoro, leggevo, scrivevo, facevo delle traduzioni. Qualsiasi cosa mi sia successa durante gli anni, i libri non mi hanno mai abbandonato. Infatti, anche adesso lavoro per persone anziane, ma scrivo e distribuisco libri in lingua rumena in Italia. Due vite, come dicevo! Sono proprio fortunata! Sono grata anche per tutte le difficoltà che ho superato, tutti i miei libri hanno una tema sociale. Il mondo non è giusto per niente, ma forse può migliorare attraverso le parole. Liliana Nechita
L’imperatrice è un omaggio alla civiltà contadina. Olga, la protagonista, incarna l’attaccamento primitivo alla terra, ma l’amore per la terra e la campagna viene spezzato da quel desolante fenomeno dell’emigrazione che ne provoca uno spopolamento senza pari.
Il romanzo
Così è al paese: le donne tirano su case impastando calce e pittando muri, i mariti appaiono loro in sogno dopo esser morti al mattino, tornando in bicicletta da casa dell’amante. Le famiglie si allargano e non sempre si amano, i fulmini possono prendersi i figli e i figli possono prendere treni per crescere altrove. Il comunismo è una promessa che si è esaurita presto.
A Bucarest le fabbriche producono bulloni al ritmo del progresso, ma subito fuori, nelle campagne, la vita ha il tempo delle stagioni, dei raccolti, delle leggende. Al paese si muore e si vive sotto il peso di un malocchio o d’una benedizione, o si sta legati a un albero come per pazzia.
Lo sa bene Olga, che vive là da sempre, matriarca di una strampalata stirpe di cinque figli, due mariti, un amore giovane e biondo dietro al quale ancora si strugge. Olga, che se avesse studiato di più sarebbe diventata imperatrice. È Elena, sua nuora, che dalla città vede ricorda e racconta tutto questo, vite minime di piccoli eroi in disuso ed eroine qualunque sperse in un campo sotto il sole, esistenze in orbita attorno alla loro buona o cattiva stella.
Con una lingua incantata, comica e potente, capace di reinventare il mondo, Liliana Nechita allestisce una irresistibile saga familiare in cui le parole hanno “effetti immediati e durevoli”, e ci ricorda perché ciò che abbiamo davvero amato non fugge mai troppo lontano da noi.