Non siamo proibizionisti, quindi Juncker beva tutto quello che vuole, ma eviti di farcene pagare le conseguenze. E Paolo Savona si conferma come il vero “ministro ombra” dell’Economia, bacchetta la Bce, usa toni rassicuranti e crede nello sviluppo
“Dicono che il 2,4% di deficit sia troppo? Cosa dobbiamo fare con una politica monetaria che cambia segno e con il rallentamento della crescita internazionale?”. Lo ha detto il ministro degli Affari europei, Paolo Savona, incontrando la stampa estera. “L’Unione europea tiene il pilota automatico in questa situazione. Allora se rischia di andare contro un iceberg tiene il pilota automatico lo stesso? Non le interessa?”, ha aggiunto Savona. Il programma economico del governo e’ “moderato e con tutte le cautele necessarie. Noi siamo ragionevolmente convinti che la nostra politica sia corretta, cauta e per certi versi moderata. I mercati si sono comportati moderatamente, noi stessi ci aspettavamo altro”, ammette in un impeto di sincerità. A preoccupare è piuttosto lo scontro politico nell’Unione fra “élites conservatrici e forze innovative”.
“Noi crediamo che lo sviluppo sarà più alto e il rapporto deficit/Pil sarà più basso. Per questo mostriamo serenità e serietà di fronte alle obiezioni” afferma ancora Paolo Savona. “Sono convinto che noi potremmo arrivare al 2% invece che 1,5% nel 2019 e al 3% invece che 1,6%” nel 2020″.