“Aspettiamo i dati sull’ultimo trimestre 2018. Non vedo una recessione, vedo una situazione di stagnazione“. Lo afferma il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, in un’intervista al Corriere della Sera. Il ministro parla anche dell’iter di approvazione della legge di bilancio. “Credo che alla fine il governo abbia saputo prendere le decisioni giuste nell’interesse dell’Italia. Le scelte non sono mai facili, specie in una fase di forte rallentamento economico”, spiega.
“Il problema era che, una volta disinnescati gli aumenti Iva lasciatici dal governo precedente, il deficit 2019 tendeva gia’ quasi al 2% del Pil. Non c’era molto spazio. Ugualmente, prevalse l’idea che si dovesse essere espansivi per sostenere la ripresa. Li’ c’e’ stata una divergenza, io ero piu’ dell’opinione che si dovesse mantenere un deficit piu’ contenuto. Poi la situazione economica e’ peggiorata in Europa e in Italia. Si e’ capito che c’era un forte rallentamento”.
-Alla domanda se il problema dell’Italia con Bruxelles sia risolto o rinviato Tria risponde: “Io dico che, per ora, e’ risolto. Ovviamente in futuro c’e’ il tema del debito e della crescita con cui si aggiusta l’economia. Mi auguro che in futuro le regole possano essere cambiate. Non per fare finanza allegra, ma perche’ credo che il Fiscal compact sia sbagliato”.
-Alla domanda se fosse stato preferibile decidere di evitare la procedura magari a novembre il ministro risponde: “C’e’ un problema di maturazione delle scelte. Ha richiesto tempo. Ma il governo e’ stato capace di avviare un processo di conoscenza della realta'”. Tria risponde anche sulle voci sulle sue dimissioni: “Non c’e’ mai stata una lettera di dimissioni, neppure nella mia testa”.
Infine Tria dice che “la disoccupazione” non lo fa dormire la notte: “Non e’ tollerabile che un governo nella sua proiezione programmatica veda la disoccupazione ancora sopra il 10%. Va rafforzata la crescita e rilanciati gli investimenti”.
AGI